A fine 2008, in Italia sono in esercizio 352 impianti alimentati da biomasse e rifiuti per un totale di 1.555 MW di potenza installata e una produzione elettrica di quasi 6 miliardi di chilowattora. La parte de leone la fanno i rifiuti solidi urbani biodegradabili e le biomasse solide. I dati sono froniti dal GSE.
Qualenergia.it - A fine 2008, in Italia, risultano in esercizio 352 impianti alimentati da biomasse e rifiuti per un totale di 1.555 MW di potenza installata e una produzione elettrica di 5.966 GWh. I dati sono contenuti nella prima edizione di “Le biomasse e i rifiuti”, pubblicata dal Gestore dei Servizi Elettrici sul proprio sito internet, www.gse.it. Il documento, a cura dell’Ufficio Statistiche, (vedi allegato) intende fornire un quadro di riferimento delle principali caratteristiche degli impianti alimentati da biomasse e rifiuti in esercizio in Italia a fine 2008 e della loro diffusione sul territorio nazionale. Nello studio tali fonti sono state analizzate secondo la seguente classificazione: solidi, biogas e bioliquidi.
Ai sensi della legislazione comunitaria (Dir. 2009/28/CE) sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, con il termine “biomassa” deve intendersi “la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acqua coltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”.
In riferimento a quanto stabilito dagli accordi statistici Eurostat, la produzione da rifiuti solidi urbani biodegradabili è stata stimata pari al 50% dell’intera produzione da rifiuti solidi urbani in Italia.
Dei 352 impianti (Biomasse, Rifiuti solidi urbani, Biogas e Bioliquidi) installati in Italia, 110 sono alimentati da biomassa solida (65 da rifiuti solidi urbani), 239 da biogas (di cui 193 da rifiuti) e 12 da bioliquidi. In termini di potenza, su 1,55 GW installata in totale, la parte del leone la fanno le biomasse solide con 1,07 GW (di cui 619 MW da RSU); la potenza del biogas è di 365 MW e quella dei bioliquidi di 121 MW.
La produzione degli impianti alimentati da Biomasse, Rifiuti solidi urbani biodegradabili, Biogas e Bioliquidi (5.966,4 GWh) ha registrato una crescita media annua pari al 7,3% nel periodo compreso tra il 2004 e il 2008 e una variazione in aumento dal 2007 al 2008 pari al 9,7%. Da rifiuti solidi biodegradabili e biomasse solide la produzione è stata di 4,3 TWh, per il biogas di 1,6 TWh e per i bioliquidi di soli 64,6 GWh (la modesta entità è spiegabile se consideriamo che il 50% degli impianti è entrato in esercizio nel secondo semestre del 2008).
In particolare la produzione da solidi è incrementata dal 2004 al 2008 secondo un tasso medio annuo pari al 6,6%, quella da biogas dell’8,1%.
A fine 2008 la quota di produzione elettrica da Biomasse, Rifiuti solidi urbani biodegradabili, Biogas e Bioliquidi sul totale da fonti rinnovabili era del 10,3% (era dell’11,4% a fine 2007). E la produzione elettrica sul totale nazionale è dell’1,9% (era dell’1,7% nel 2007).
Secondo un’analisi su base regionale, la produzione degli impianti in esercizio, ha portato ad evidenziare i seguenti aspetti:
• Nell’Italia settentrionale vi sono le più alte quote di produzione realizzata, in particolare in Lombardia e in Emilia Romagna, con, rispettivamente, il 22,9% e il 14,9%.
• In Italia centrale il Lazio con il 4,6% mostra il valore più elevato.
• Tra le regioni meridionali si distinguono la Puglia e la Calabria, con quote di produzione, rispettivamente, del 13,4% e del 13,2%.
• Riguardo alle isole, la Sardegna si attesta sul 3,0%, mentre la Sicilia presenta un valore pari all’1,3%.
Nell’Europa dei 15 la produzione da Biomasse, Rifiuti solidi urbani biodegradabili, Biogas e Bioliquidi rappresenta il 17,2% della produzione da rinnovabili e il 3% della produzione lorda di energia elettrica. Degli 86,9 TWh prodotti in Europa nel 2008, il 30,3% appartiene alla Germania. Seguono con percentuali intorno all’11%, Regno Unito e Svezia. L’Italia è al 5° posto e rappresenta il 6,9% della produzione totale da Biomasse, Rifiuti solidi urbani biodegradabili, Biogas e Bioliquidi.
Qualenergia.it - A fine 2008, in Italia, risultano in esercizio 352 impianti alimentati da biomasse e rifiuti per un totale di 1.555 MW di potenza installata e una produzione elettrica di 5.966 GWh. I dati sono contenuti nella prima edizione di “Le biomasse e i rifiuti”, pubblicata dal Gestore dei Servizi Elettrici sul proprio sito internet, www.gse.it. Il documento, a cura dell’Ufficio Statistiche, (vedi allegato) intende fornire un quadro di riferimento delle principali caratteristiche degli impianti alimentati da biomasse e rifiuti in esercizio in Italia a fine 2008 e della loro diffusione sul territorio nazionale. Nello studio tali fonti sono state analizzate secondo la seguente classificazione: solidi, biogas e bioliquidi.Ai sensi della legislazione comunitaria (Dir. 2009/28/CE) sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, con il termine “biomassa” deve intendersi “la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acqua coltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”.
In riferimento a quanto stabilito dagli accordi statistici Eurostat, la produzione da rifiuti solidi urbani biodegradabili è stata stimata pari al 50% dell’intera produzione da rifiuti solidi urbani in Italia.
Dei 352 impianti (Biomasse, Rifiuti solidi urbani, Biogas e Bioliquidi) installati in Italia, 110 sono alimentati da biomassa solida (65 da rifiuti solidi urbani), 239 da biogas (di cui 193 da rifiuti) e 12 da bioliquidi. In termini di potenza, su 1,55 GW installata in totale, la parte del leone la fanno le biomasse solide con 1,07 GW (di cui 619 MW da RSU); la potenza del biogas è di 365 MW e quella dei bioliquidi di 121 MW.
La produzione degli impianti alimentati da Biomasse, Rifiuti solidi urbani biodegradabili, Biogas e Bioliquidi (5.966,4 GWh) ha registrato una crescita media annua pari al 7,3% nel periodo compreso tra il 2004 e il 2008 e una variazione in aumento dal 2007 al 2008 pari al 9,7%. Da rifiuti solidi biodegradabili e biomasse solide la produzione è stata di 4,3 TWh, per il biogas di 1,6 TWh e per i bioliquidi di soli 64,6 GWh (la modesta entità è spiegabile se consideriamo che il 50% degli impianti è entrato in esercizio nel secondo semestre del 2008).
In particolare la produzione da solidi è incrementata dal 2004 al 2008 secondo un tasso medio annuo pari al 6,6%, quella da biogas dell’8,1%.
A fine 2008 la quota di produzione elettrica da Biomasse, Rifiuti solidi urbani biodegradabili, Biogas e Bioliquidi sul totale da fonti rinnovabili era del 10,3% (era dell’11,4% a fine 2007). E la produzione elettrica sul totale nazionale è dell’1,9% (era dell’1,7% nel 2007).
Secondo un’analisi su base regionale, la produzione degli impianti in esercizio, ha portato ad evidenziare i seguenti aspetti:
• Nell’Italia settentrionale vi sono le più alte quote di produzione realizzata, in particolare in Lombardia e in Emilia Romagna, con, rispettivamente, il 22,9% e il 14,9%.
• In Italia centrale il Lazio con il 4,6% mostra il valore più elevato.
• Tra le regioni meridionali si distinguono la Puglia e la Calabria, con quote di produzione, rispettivamente, del 13,4% e del 13,2%.
• Riguardo alle isole, la Sardegna si attesta sul 3,0%, mentre la Sicilia presenta un valore pari all’1,3%.
Nell’Europa dei 15 la produzione da Biomasse, Rifiuti solidi urbani biodegradabili, Biogas e Bioliquidi rappresenta il 17,2% della produzione da rinnovabili e il 3% della produzione lorda di energia elettrica. Degli 86,9 TWh prodotti in Europa nel 2008, il 30,3% appartiene alla Germania. Seguono con percentuali intorno all’11%, Regno Unito e Svezia. L’Italia è al 5° posto e rappresenta il 6,9% della produzione totale da Biomasse, Rifiuti solidi urbani biodegradabili, Biogas e Bioliquidi.
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