Il Papa: riconoscere libertà e diritti ai cristiani perseguitati
Radio Vaticana - Orrore in Pakistan: almeno otto cristiani, tra cui un bambino e quattro donne, sono stati bruciati vivi da un gruppo di fondamentalisti islamici nei pressi di Gojra, nella provincia del Punjab. Motivo dell’aggressione sarebbe la profanazione del Corano da parte di un ragazzo cristiano: il ministro pakistano per le Minoranze, definendo pretestuosa e falsa l’accusa, ha denunciato il fatto che la polizia non ha protetto a sufficienza la piccola comunità cristiana. Gli assalitori hanno devastato decine di case e dato alle fiamme due chiese. Decine i feriti, tra cui alcuni in gravi condizioni. Il Papa nell’intenzione missionaria di agosto invita a pregare proprio per i “cristiani che sono discriminati e perseguitati … a causa del nome di Cristo” affinché vengano loro “riconosciuti i diritti umani, l’uguaglianza e la libertà religiosa” in modo che “possano vivere e professare liberamente la propria fede”.
Sui fatti del Punjab ascoltiamo il direttore dell’Agenzia Missionaria AsiaNews, padre Bernardo Cervellera. L’intervista è di Sergio Centofanti.
R. – A Gorja è successo che almeno 3 mila musulmani, fomentati dai loro mullah e anche scandalizzati da queste voci di gesti di blasfemia che sarebbero avvenuti alcuni giorni prima, hanno messo a ferro e fuoco la parte cristiana del villaggio, dove vivevano circa 2-3 mila cristiani. Alcuni cristiani sono rimasti intrappolati dentro le case e sono bruciati vivi. Di questi abbiamo il nome di sette persone, tra cui un bambinetto di due anni e alcune donne. Non abbiamo però il nome di tutte le persone bruciate, che sarebbero otto. Alcuni rapporti dicono nove: probabilmente, ce ne saranno anche altre! Tutto il villaggio è andato distrutto, almeno 50 case di cristiani sono state distrutte. Altri sono fuggiti e sono rimasti nella foresta e sulle montagne vicine finché i loro parenti sono arrivati nella notte e li hanno raccolti con le loro macchine.
D. – Che cosa dice la legge sulla blasfemia, in Pakistan?
R. – In pratica, si può essere arrestati e anche condannati a morte se semplicemente si viene accusati di blasfemia: non è necessario che sia dimostrata la verità dell’accusa. Basta l’accusa di una o due persone. Tutto questo rende la legge uno strumento molto facile nelle mani di chi vuole avere delle vendette. Infatti, nella maggior parte dei casi viene usata proprio contro i cristiani – o anche contro gli indù – semplicemente per rubare i terreni a queste persone, per una vendetta personale, magari … Quindi, è una legge molto, molto ingiusta! I cristiani da anni chiedono che venga eliminata o che vengano precisati i termini entro cui far avvenire le cose. Perché cosa succede? Che cristiani e persone di altre religioni vengono arrestate, la polizia spesso – per il fatto che questi sono accusati di blasfemia contro il Corano o contro Maometto – le tortura, le picchia e qualche volta le fa morire in prigione e addirittura ci sono state esecuzioni sommarie di folle che vanno nelle prigioni, prendono questi poveri malcapitati e li ammazzano sul posto.
D. – Secondo gli ultimi dati, i cristiani sono la comunità più perseguitata nel mondo – si parla di 200 milioni di cristiani perseguitati …
R. – Sì, è vero, perché se guardiamo soprattutto all’Asia almeno 35-36 Paesi hanno limitazioni nella libertà religiosa. Queste limitazioni vanno dal non poter esprimere il proprio Credo, al non avere la libertà di muoversi fino al fatto che non hanno il diritto nemmeno di avere una cappella, un’icona, un crocifisso eccetera. Tutto questo, quindi, li porta ad essere oggetto di violenze continue, fino alla morte. Devo dire che nei Paesi islamici questa cosa è un po’ più fomentata, anche per il fatto che i cristiani vengono visti un po’ come rappresentanti del mondo occidentale, contro il quale il fondamentalismo musulmano sta conducendo una “guerra santa”; ma in altre parti, invece, anche se i cristiani sono lì da secoli, sono semplicemente presi di mira perché risvegliano la coscienza delle persone, affermano i diritti dell’uomo, come in India – per esempio – aiutano una rivoluzione sociale per la dignità dei paria e degli intoccabili … E quindi, insomma, sono visti dal potere come una forza inquietante …
Radio Vaticana - Orrore in Pakistan: almeno otto cristiani, tra cui un bambino e quattro donne, sono stati bruciati vivi da un gruppo di fondamentalisti islamici nei pressi di Gojra, nella provincia del Punjab. Motivo dell’aggressione sarebbe la profanazione del Corano da parte di un ragazzo cristiano: il ministro pakistano per le Minoranze, definendo pretestuosa e falsa l’accusa, ha denunciato il fatto che la polizia non ha protetto a sufficienza la piccola comunità cristiana. Gli assalitori hanno devastato decine di case e dato alle fiamme due chiese. Decine i feriti, tra cui alcuni in gravi condizioni. Il Papa nell’intenzione missionaria di agosto invita a pregare proprio per i “cristiani che sono discriminati e perseguitati … a causa del nome di Cristo” affinché vengano loro “riconosciuti i diritti umani, l’uguaglianza e la libertà religiosa” in modo che “possano vivere e professare liberamente la propria fede”.Sui fatti del Punjab ascoltiamo il direttore dell’Agenzia Missionaria AsiaNews, padre Bernardo Cervellera. L’intervista è di Sergio Centofanti.
R. – A Gorja è successo che almeno 3 mila musulmani, fomentati dai loro mullah e anche scandalizzati da queste voci di gesti di blasfemia che sarebbero avvenuti alcuni giorni prima, hanno messo a ferro e fuoco la parte cristiana del villaggio, dove vivevano circa 2-3 mila cristiani. Alcuni cristiani sono rimasti intrappolati dentro le case e sono bruciati vivi. Di questi abbiamo il nome di sette persone, tra cui un bambinetto di due anni e alcune donne. Non abbiamo però il nome di tutte le persone bruciate, che sarebbero otto. Alcuni rapporti dicono nove: probabilmente, ce ne saranno anche altre! Tutto il villaggio è andato distrutto, almeno 50 case di cristiani sono state distrutte. Altri sono fuggiti e sono rimasti nella foresta e sulle montagne vicine finché i loro parenti sono arrivati nella notte e li hanno raccolti con le loro macchine.
D. – Che cosa dice la legge sulla blasfemia, in Pakistan?
R. – In pratica, si può essere arrestati e anche condannati a morte se semplicemente si viene accusati di blasfemia: non è necessario che sia dimostrata la verità dell’accusa. Basta l’accusa di una o due persone. Tutto questo rende la legge uno strumento molto facile nelle mani di chi vuole avere delle vendette. Infatti, nella maggior parte dei casi viene usata proprio contro i cristiani – o anche contro gli indù – semplicemente per rubare i terreni a queste persone, per una vendetta personale, magari … Quindi, è una legge molto, molto ingiusta! I cristiani da anni chiedono che venga eliminata o che vengano precisati i termini entro cui far avvenire le cose. Perché cosa succede? Che cristiani e persone di altre religioni vengono arrestate, la polizia spesso – per il fatto che questi sono accusati di blasfemia contro il Corano o contro Maometto – le tortura, le picchia e qualche volta le fa morire in prigione e addirittura ci sono state esecuzioni sommarie di folle che vanno nelle prigioni, prendono questi poveri malcapitati e li ammazzano sul posto.
D. – Secondo gli ultimi dati, i cristiani sono la comunità più perseguitata nel mondo – si parla di 200 milioni di cristiani perseguitati …
R. – Sì, è vero, perché se guardiamo soprattutto all’Asia almeno 35-36 Paesi hanno limitazioni nella libertà religiosa. Queste limitazioni vanno dal non poter esprimere il proprio Credo, al non avere la libertà di muoversi fino al fatto che non hanno il diritto nemmeno di avere una cappella, un’icona, un crocifisso eccetera. Tutto questo, quindi, li porta ad essere oggetto di violenze continue, fino alla morte. Devo dire che nei Paesi islamici questa cosa è un po’ più fomentata, anche per il fatto che i cristiani vengono visti un po’ come rappresentanti del mondo occidentale, contro il quale il fondamentalismo musulmano sta conducendo una “guerra santa”; ma in altre parti, invece, anche se i cristiani sono lì da secoli, sono semplicemente presi di mira perché risvegliano la coscienza delle persone, affermano i diritti dell’uomo, come in India – per esempio – aiutano una rivoluzione sociale per la dignità dei paria e degli intoccabili … E quindi, insomma, sono visti dal potere come una forza inquietante …
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