giovedì, luglio 02, 2009
del nostro redattore Antonino Crivello

Nella seconda giornata di lavori al forum di Pistoia, organizzato da Greenaccord e con tema "Il tempo del creato, il tempo dell'uomo", interviene come relatrice Carla Collicelli, vicedirettore Censis. La riflessione che ci presenta ha forti tinte sociologiche legate agli aspetti caratterizzanti della vita dell'uomo. La società moderna alimenta al suo interno diversi mali, tra cui la paura individuale del futuro, l’emotività spesso repressa, un senso di disagio alimentato dall'incertezza dei sistemi socio-politici mondiali e infine la povertà di molti, tema quest'ultimo ad alto rischio di strumentalizzazione da parte dei media e dei politici. Assistiamo quindi alla nascita di nuovi aspetti sociologici che devono essere approfonditi e studiati per far progredire la società stessa, per rivalorizzare i sentimenti e le emozioni individuali. Si riscontrano frequentemente fenomeni di solitudine, fenomeni di una nuova povertà, assoluta e immateriale, spesso invisibile e nascosta e che non dipende dalle condizioni economiche, fenomeni di povertà familiare (sempre che la famiglia ci sia...), e ancora di povertà "istituzionale", legata alla precarietà del posto di lavoro, e post-materialistica, intesa come povertà di relazioni. Questo insieme di disagi ha generato un decadimento dell'identità dell’individuo, a cui si collegano trasgressione, frammentazione sociale e solitudine individuale.
Parlando nello specifico di trasgressione, bisogna considerare anche tutti i temi ad essa collegati. Essa infatti porta con sé iI rischio dell’alcolismo, il rischi dello "sballo" e dell’assuefazione da droghe più o meno “pesanti”, aspetti quest’ultimi che provocano una debolezza identitaria, una carente ricezione/trasmissione dei valori, un indebolimento dei fattori di protezione spontanea e una mancata ricerca di modelli culturali di riferimento. Rimanendo sull'aspetto identitario, bisogna valutare anche il fenomeno dell'economicismo: si tende a credere che tutto dipenda dai beni materiali e che più si possiede più si è felici. I dati invece mostrano chiaramente che la povertà assoluta non si cura con i beni materiali.
Bisogna riscoprire quindi il significato di successo. Un sondaggio del Censis circa questo tema mostra che le persone intendono il successo come realizzazione delle proprie aspirazioni e come riuscita di progetti utili per tutti. Già questo dato è incoraggiante. Basse, invece, le percentuali di persone che pensano all'accumulo di beni materiali e al diventare famosi come cause per la propria felicità.
La famiglia in tutto ciò è il luogo principale dove si sviluppano le relazioni e dove l'individuo può crescere consapevolmente. Una famiglia peraltro messa a dura prova (basti pensare alle tanti questioni etiche e morali su cui ci si interroga in questo millennio) ma che rimane soggetto affidabile per ogni individuo. E’ nella famiglia infatti che la ricchezza morale viene distribuita. L'importanza data alla famiglia è un altro dato che sempre emerge dai sondaggi, invece di contro quando la famiglia non c'è abbiamo i casi più drammatici di solitudine e sconforto.
I numeri dei sondaggi quindi ci danno delle speranze. Prendiamo per esempio i risultati di un’inchiesta sulla domenica di un italiano medio: colpiscono le percentuali di tempo dedicato alla cura dei rapporti amicali e familiari. Anche negli adolescenti , significativi sono i dati circa i rapporti familiari, o il tempo speso per la lettura e la spiritualità.
Ma allora per avere una società improntata alle relazioni cosa si dovrebbe fare? Migliorare la qualità del lavoro ad esempio. I lavoratori vorrebbero orari flessibili, riduzione dell’orario, possibilità di prepensionamento. Da analisi come queste emerge chiaro il desiderio di uno spazio e di un tempo maggiore per la cura del proprio nucleo privato.
In definitiva occorrerebbe rafforzare i fattori di protezione sociale, creare comunità per la condivisione, incentivare la solidarietà di quartiere, promuovere una cultura di ridistribuzione equa del reddito fra le diverse classi sociali, promuovere la responsabilità dei servizi pubblici locali, cercare un'integrazione di servizi e continuità assistenziale e promuovere una cultura di sobrietà e di vero benessere: queste sono le esigenze che emergono dai sondaggi. L'opinione pubblica sembra sensibilizzata ormai: ha capito che una rivoluzione del sistema sociale è necessaria se si vuole riscoprire il gusto del vivere pienamente.


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