giovedì, luglio 09, 2009
Nello stato di Guerrero, nel sud del Messico, le intimidazioni e gli attacchi contro i difensori dei diritti dei popoli nativi sono all'ordine del giorno

Amnesty International - Tale è l'aggravarsi e l'urgenza della situazione che, il 9 aprile 2009, la Corte interamericana dei diritti umani ha ordinato allo stato messicano di adottare misure di protezione per 107 attivisti, la maggior parte dei quali nativi, che corrono gravi pericoli. Tra questi vi sono anche Margarita Martín de las Nieves e Guadalupe Castro, vedove dei difensori dei diritti umani Manuel Ponce e Raúl Lucas Lucía dell'Organizzazione per il futuro del popolo mixteco (Ofpm), assassinati nel febbraio 2009 e i cui omicidi rimangono a tutt'oggi impuniti. Il 24 giugno a Ayutla de los Libres, le due donne hanno preso parte a una riunione del Centro dei diritti umani della montagna Tlachinollan, una Ong che si occupa della tutela dei diritti umani e che costituisce un importante punto di riferimento per le altre organizzazioni locali. Alla riunione è intervenuto anche un ufficiale della polizia di stato, per prendere accordi sulle misure di protezione che lo stato aveva promesso loro a partire dal 23 giugno. Mentre viaggiavano su un furgone per fare rientro a casa, Margarita Martín de las Nieves e altri due familiari, Santiago Ponce Lola e Modesta Laureano, anche loro attivisti dell'Ofpm, sono stati attaccati da un uomo che dal bordo della strada ha sparato contro di loro.

Per fortuna nessuno è stato ferito. La polizia, nonostante gli accordi presi il giorno stesso durante la riunione, non era presente a proteggerli.

Amnesty International chiede alle autorità di attuare e rafforzare ulteriormente le misure di protezione accordate a Margarita Martín e Guadalupe Castro e di intraprendere azioni efficaci per proteggere tutti i difensori dei diritti umani per i quali la Corte interamericana si è mobilitata.

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