Amnesty International è seriamente preoccupata per sette uomini di età compresa tra i 28 e i 45 anni che si trovano a rischio di esecuzione
Amnesty International - Shadi 'Abdul Karim al-Madhoun, 'Aamer Saber Hussein al-Jundiya, Salem 'Ali al-Jundiya, Mo'men Hussein al-Jundiya, Nasser Salamah Abu Freih, Mohammed Ali Hassan Saidam, Iyad Ahmed Diab Sukkar sono stati condannati a morte da tribunali militari a seguito di processi irregolari. I tribunali stanno operando sotto la giurisdizione di Hamas che, di fatto, sta amministrando il territorio dal 2007.
Le condanne sono state emesse tra il 2008 e il 2009: Shadi 'Abdul Karim al-Madhoun, 'Aamer Saber Hussein al-Jundiya, Salem 'Ali al-Jundiya e Mo'men Hussein al-Jundiya sono stati condannati per rapimento e omicidio. Nasser Salamah Abu Freih, Mohammed Ali Hassan Saidam e Iyad Ahmed Diab Sukkar sono stati condannati invece per "collaborazione" con l'esercito israeliano, in seguito alla quale sono morti alcuni loro commilitoni.
Gli imputati sono stati condannati in base alle norme del Codice penale rivoluzionario dell'Olp (Organizzazione per la liberazione palestinese), un codice mai ratificato dall'autorità legislativa regolarmente eletta e quindi non facente parte della legge palestinese alla base della Costituzione. Nei restanti territori governati dall'Autorità palestinese, tutte le condanne a morte devono essere ratificate dal presidente stesso, tuttavia Hamas - ormai in aperto conflitto con l'Autorità palestinese da quando ha occupato la striscia di Gaza nel 2007 - ha annunciato la costituzione di una commissione composta da consulenti legali e da funzionari del ministero della Giustizia che avranno il compito di ratificare queste condanne a morte. Una volta avvenuta la ratifica, i sette uomini potrebbero essere messi a morte in qualsiasi momento.
Da giugno 2007, la striscia di Gaza è sotto una giurisdizione guidata da Hamas. Tutte le istituzioni giuridiche nella striscia sono state sospese dal presidente dell'Autorità palestinese Abbas, creando così un vuoto giudiziario parzialmente riempito da un sistema parallelo voluto da Hamas ma carente di competenze e delle necessarie salvaguardie in materia. Le ultime esecuzioni a Gaza sono avvenute nel 2005.
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Gli imputati sono stati condannati in base alle norme del Codice penale rivoluzionario dell'Olp (Organizzazione per la liberazione palestinese), un codice mai ratificato dall'autorità legislativa regolarmente eletta e quindi non facente parte della legge palestinese alla base della Costituzione. Nei restanti territori governati dall'Autorità palestinese, tutte le condanne a morte devono essere ratificate dal presidente stesso, tuttavia Hamas - ormai in aperto conflitto con l'Autorità palestinese da quando ha occupato la striscia di Gaza nel 2007 - ha annunciato la costituzione di una commissione composta da consulenti legali e da funzionari del ministero della Giustizia che avranno il compito di ratificare queste condanne a morte. Una volta avvenuta la ratifica, i sette uomini potrebbero essere messi a morte in qualsiasi momento.
Da giugno 2007, la striscia di Gaza è sotto una giurisdizione guidata da Hamas. Tutte le istituzioni giuridiche nella striscia sono state sospese dal presidente dell'Autorità palestinese Abbas, creando così un vuoto giudiziario parzialmente riempito da un sistema parallelo voluto da Hamas ma carente di competenze e delle necessarie salvaguardie in materia. Le ultime esecuzioni a Gaza sono avvenute nel 2005.
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