Una Marcia per promuovere la Pace e la Nonviolenza in tutto il mondo: un evento senza precedenti che toccherà tutti i continenti, dal 2 ottobre al 2 gennaio 2010.
Nigrizia - 160mila km, 5 continenti, 3 mesi: sono questi i numeri della Marcia Mondiale per la Pace e per la Nonviolenza, un'iniziativa lanciata pochi mesi fa dall'Italia e che sta velocemente conquistando tutto il globo. Partenza a Wellington, in Nuova Zelanda, il 2 ottobre 2009, anniversario della nascita di del Mahatma Gandhi (1869), e Giornata internazionale delle Nonviolenza; arrivo, circa 90 giorni dopo, a Punta de Vacas, in Argentina, il 2 gennaio 2010.
Un'iniziativa finora senza precedenti, che si propone di mobilitare fisicamente almeno un milione di persone, 10 milione attraverso il web: attraversando paesi, città e stati, la marcia vuole sensibilizzare i cittadini di tutto il mondo a scegliere la pace, e a fare pressione sui governi perché scelgano sempre la via della diplomazia per risolvere le contese tra stati. Lanciata su iniziativa dell'associazione umanista Mondo Senza Guerre, questa le richieste: 1. il disarmo nucleare a livello mondiale; 2. la riduzione progressiva e proporzionale degli armamenti convenzionali; 3. la firma di trattati di non aggressione tra paesi; 4. il ritiro immediato delle truppe d'invasione dai territori occupati; 5. la rinuncia dei governi a utilizzare le guerre come mezzo di risoluzione dei conflitti.
Proposte che verranno lanciate e ribadite lungo tutto il percorso, in ognuna delle tante occasioni, tra feste, concerti, dibattiti, convegni, in cui il gruppo permanente di circa 100 marciatori incontrerà le genti di tutto il mondo. Proposte che sono già state fatte proprie dai molti testimonial del mondo dello spettacolo, dello sport, della cultura, della politica. Hanno aderito anche premi Nobel come Desmond Tutu e Dario Fo, o presidenti come Evo Morales o Michelle Bachelet. Perché "Non abbiamo il diritto di chiamarci popolo civile se non lottiamo per migliorare questo mondo" ha detto Fo, motivando la sua adesione.
Le iniziative in preparazione sono centinaia, e continuano ad aumentare. Da Africa, America latina, Europa, Asia continuano ad arrivare nuove adesioni, nuove proposte di incontro; al percorso principale della marcia si aggiungono nuovi tratti, perché sono sempre di più i comitati e la città che vogliono dare il loro contributo.
In Italia la Marcia passerà dal 7 al 12 novembre, e sono già previsti eventi a Trieste, Vicenza, Milano, Roma, ma non è escluso che gli appuntamenti aumentino nei prossimi mesi. La partenza ufficiale sarà inoltre celebrata in tutto il mondo con iniziative contemporanee in molti dei paesi che aderiscono alla grande corsa.
È possibile dare il proprio contributo in molti modi: aderendo virtualmente alla Marcia sul sito ufficiale, iscrivendosi alla newsletter, diffondere le informazioni relative agli appuntamenti, oltre a collaborare per organizzare eventi, infine si può anche sostenere economicamente la Marcia, adottando un chilometro del percorso.
Nigrizia - 160mila km, 5 continenti, 3 mesi: sono questi i numeri della Marcia Mondiale per la Pace e per la Nonviolenza, un'iniziativa lanciata pochi mesi fa dall'Italia e che sta velocemente conquistando tutto il globo. Partenza a Wellington, in Nuova Zelanda, il 2 ottobre 2009, anniversario della nascita di del Mahatma Gandhi (1869), e Giornata internazionale delle Nonviolenza; arrivo, circa 90 giorni dopo, a Punta de Vacas, in Argentina, il 2 gennaio 2010.Un'iniziativa finora senza precedenti, che si propone di mobilitare fisicamente almeno un milione di persone, 10 milione attraverso il web: attraversando paesi, città e stati, la marcia vuole sensibilizzare i cittadini di tutto il mondo a scegliere la pace, e a fare pressione sui governi perché scelgano sempre la via della diplomazia per risolvere le contese tra stati. Lanciata su iniziativa dell'associazione umanista Mondo Senza Guerre, questa le richieste: 1. il disarmo nucleare a livello mondiale; 2. la riduzione progressiva e proporzionale degli armamenti convenzionali; 3. la firma di trattati di non aggressione tra paesi; 4. il ritiro immediato delle truppe d'invasione dai territori occupati; 5. la rinuncia dei governi a utilizzare le guerre come mezzo di risoluzione dei conflitti.
Proposte che verranno lanciate e ribadite lungo tutto il percorso, in ognuna delle tante occasioni, tra feste, concerti, dibattiti, convegni, in cui il gruppo permanente di circa 100 marciatori incontrerà le genti di tutto il mondo. Proposte che sono già state fatte proprie dai molti testimonial del mondo dello spettacolo, dello sport, della cultura, della politica. Hanno aderito anche premi Nobel come Desmond Tutu e Dario Fo, o presidenti come Evo Morales o Michelle Bachelet. Perché "Non abbiamo il diritto di chiamarci popolo civile se non lottiamo per migliorare questo mondo" ha detto Fo, motivando la sua adesione.
Le iniziative in preparazione sono centinaia, e continuano ad aumentare. Da Africa, America latina, Europa, Asia continuano ad arrivare nuove adesioni, nuove proposte di incontro; al percorso principale della marcia si aggiungono nuovi tratti, perché sono sempre di più i comitati e la città che vogliono dare il loro contributo.
In Italia la Marcia passerà dal 7 al 12 novembre, e sono già previsti eventi a Trieste, Vicenza, Milano, Roma, ma non è escluso che gli appuntamenti aumentino nei prossimi mesi. La partenza ufficiale sarà inoltre celebrata in tutto il mondo con iniziative contemporanee in molti dei paesi che aderiscono alla grande corsa.
È possibile dare il proprio contributo in molti modi: aderendo virtualmente alla Marcia sul sito ufficiale, iscrivendosi alla newsletter, diffondere le informazioni relative agli appuntamenti, oltre a collaborare per organizzare eventi, infine si può anche sostenere economicamente la Marcia, adottando un chilometro del percorso.
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