sabato, giugno 06, 2009
In occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente, il WWF inaugura il progetto "Osservatorio clima" nell'Oasi di Alviano, in Umbria. Un ettaro di bosco è capace di neutralizzare almeno 6 tonnellate di CO2.

WWF - E' stata inaugurata oggi la prima stazione di misurazione dei gas serra (una torre alta 13 metri) in un bosco di pianura in area protetta, nell’Oasi umida del WWF di Alviano, in Umbria, che contribuirà ad una serie di rilevamenti utili alla misurazione dei gas serra negli ecosistemi delle oasi. L’iniziativa si è svolta per celebrare la Giornata mondiale dell’ambiente che quest’anno l’ONU ha voluto dedicare al tema del clima. La torre, oltre agli aspetti prettamente scientifici, avrà anche un alto valore didattico per il fatto che i visitatori potranno osservare in diretta l’andamento del respiro del bosco e quindi scoprirne concretamente il valore. La torre, insieme a supporti informativi e didattici, costituirà un importante Centro dimostrativo sul monitoraggio dei gas serra.

Un ettaro di bosco è capace di neutralizzare almeno 6 tonnellate di CO2 (gas serra, primo responsabile del riscaldamento globale) in un anno, ovvero, le emissioni di un’automobile di piccola cilindrata che percorre circa 43.000 km, oppure quelle determinate dai consumi elettrici medi di 4 famiglie italiane. Per conoscere la capacità di assorbimento di Co2 delle nostre aree naturali, e renderle sempre più capaci di adattarsi ad un clima destinato a modificare profondamente l’ambiente, il WWF ha oggi inaugurato un altro ‘tassello’ di ricerca e divulgazione sul ruolo delle aree protette per la lotta ai cambiamento climatici. Le Oasi WWF, con un programma avviato da un anno, denominato Osservatorio Clima, sono diventate ormai vere e proprie stazioni di monitoraggio sui cambiamenti del clima e di sperimentazione di progetti di gestione adattativa, in un progetto che vede uniti WWF e Università della Tuscia, con la collaborazione di Microsoft Italia e la partecipazione, tra gli altri, del Corpo Forestale dello Stato e del Museo di Zoologia di Roma.

“La torre di rilevamento nell’Oasi di Alviano – dice Riccardo Valentini, professore all’Università della Tuscia dove dirige il Laboratorio di Ecologia Forestale e presidente della Commissione CNR sui cambiamenti globali – è la prima installata in un’area naturale umida e ci consentirà letteralmente di ‘ascoltare’ il respiro del bosco, quanta CO2 assorbe e quanto ossigeno rilascia. Questo impianto nasce come Centro dimostrativo per far conoscere al pubblico come funziona il monitoraggio dei gas serra e il ruolo fondamentale degli ecosistemi forestali nell’assorbimento di CO2 e, quindi, dimostrare quanto questi ecosistemi siano essenziali per mantenere la temperatura media globale al di sotto dei ‘fatidici’ 2°C”.

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Assieme alla torre di rilevamento di Alviano, ad una rete di centraline meteo e al monitoraggio di alcuni importanti indicatori biologici, il software messo a disposizione da Microsoft, da anni impegnata a livello internazionale nello studio del cambiamento climatico presso il laboratorio di ricerca informatica Microsoft Research di Cambridge, consentirà di creare un database che servirà ad effettuare delle previsioni a medio-lungo termine per attivare specifiche misure di adattamento e conservazione della biodiversità nelle Oasi del WWF e in generale in Italia.

“Per far fronte alle minacce poste dai cambiamenti climatici, oggi il mondo si trova davanti all’esigenza di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 entro il 2050 – dichiara Carlo Intorno, Direttore Corporate Social Responsibility - A tale scopo, lo sviluppo di tecnologie può giocare un ruolo rilevante, concorrendo alla messa in efficienza di altri settori carbon intensive e fornendo un valido supporto alla ricerca scientifica applicata a qualunque campo. Per questo, Microsoft Italia aiuterà il WWF a costruire un sistema informativo super-efficiente con le nostre tecnologie ed insieme al WWF osserveremo l’evoluzione del Sistema delle Oasi, che rappresenta il più importante progetto di conservazione del WWF Italia”.

Da un anno il progetto è attivo in 20 Oasi sparse su tutto il territorio nazionale, ma è già previsto un aumento delle aree coinvolte negli studi e delle azioni di monitoraggio. “Le Oasi del WWF – più di 100 disseminate su tutto il territorio nazionale – sono laboratori naturali dove è normale ‘leggere’ i cambiamenti climatici in atto, dove è possibile sperimentare azioni sia di mitigazione che di gestione adattativi - dice Antonio Canu, direttore di WWF Oasi - L’Italia sta cambiando faccia e i segnali li stiamo monitorando attraverso, per esempio, lo studio dei lepidotteri notturni (ci sono popolazioni di specie tipiche di areali meridionali che migrano verso nord favoriti dal riscaldamento climatico), o la conferma della rarefazione e perfino il rischio di estinzione che corre la gran parte degli anfibi (come l’ululone dal ventre giallo appenninico che è in una situazione ormai critica ovunque o la salamandra pezzata che è in estrema rarefazione nel centro Italia e si è quasi estinta nel Lazio). Sono tutti fenomeni che osserviamo e studiamo nell’ambito del progetto Osservatorio e non fanno altro che confermare l’innalzamento della temperatura nel nostro paese”.

Dal confronto tra i valori attuali delle variabili bioclimatiche nelle Oasi WWF e quelli previsti per il futuro (secondo uno scenario il raddoppio dell’anidride carbonica) emerge chiaramente che il 95% delle Oasi WWF avrà un aumento di temperatura media annua compreso tra 1 e 3°C ed il 90% subirà una riduzione delle precipitazioni annue compresa tra 27 e 113mm. Dall’osservazione delle trasformazioni in atto dovute al riscaldamento globale appare chiaro che, fin da subito, è necessario impegnarsi, oltre che per tutte le azioni mirate a ridurre drasticamente le emissioni di gas serra in atmosfera (il 2009 è un anno cruciale da questo punto di vista perché la 15° Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici che si terrà a dicembre a Copenaghen dovrà chiudere il nuovo accordo globale sul clima) anche alle azioni mirate a ‘mitigare’ e ‘adattarsi’.

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