venerdì, giugno 05, 2009
In occasione dei negoziati di Bonn per il clima, Greenpeace, Legambiente e WWF hanno inviato al ministro Prestigiacomo un documento congiunto con le richieste per un accordo sul clima. I punti essenziali: riduzione del 40% di CO2 entro il 2020 e fondi per i paesi in via di sviluppo.

GreenPeace - Il summit di Bonn - che ha avuto inizio il 1 giugno e si concluderà il 12 - rappresenta una sessione cruciale nel percorso negoziale che porterà alla conferenza di Copenaghen sul clima del prossimo dicembre. Le organizzazioni ambientaliste scrivono al ministro dell’Ambiente per chiedere al governo italiano di fare la sua parte. Questi alcuni dei punti - sottoposti all’attenzione della Prestigiacomo - che secondo Greenpeace, Legambiente e WWF dovranno essere contenuti nel nuovo accordo internazionale sul Clima:
- riduzione dei gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2020 da parte dei paesi industrializzati;
- calo del 15-30% delle emissioni dei paesi in via di sviluppo rispetto agli scenari tendenziali;
- fondi per almeno 110 miliardi di euro l’anno messi a disposizione delle economie ricche per finanziare la lotta alla deforestazione, l’adattamento e il trasferimento delle tecnologie pulite nel sud del mondo.

Il fenomeno dei cambiamenti climatici è in rapida accelerazione e le ultime evidenze scientifiche mostrano che la minaccia di impatti irreversibili è molto più imminente di quello che immaginavamo appena due anni fa. Un aumento medio della temperatura globale di 2° centigradi rischia di far evolvere l’equilibrio climatico del Pianeta verso scenari irreversibili. E ad oggi l’aumento registrato è già di +0.8°C. Non c’è più tempo da perdere!

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