sabato, maggio 02, 2009
Si parla spesso di clima e di cambiamento climatico

Ecoage.it - La gravità del fenomeno non è nel fatto stesso del mutare climatico, bensì nella rapidità in cui avvengono tali variazioni in archi di tempo geologicamente infinitesimali. La stessa Terra muta morfologicamente di continuo. I singoli terremoti sono i segni più evidenti della vitalità del pianeta. Si tratta tuttavia di piccoli spostamenti millimetrici nel corso di secoli. Basti pensare alla Terra nel Paleozoico, circa 600 milioni di anni fa. Guardandola dall'alto ci sarebbe apparso un unico continente, chiamato Pangea, circondato dal mare. La stessa evoluzione animale della vita ha seguito il continuo mutare climatico del pianeta. Nel Mesozoico, 230 milioni di anni fa, l'Italia ci sarebbe apparsa come un arcipelago di isolette. L'India l'avremmo vista come una grande isola staccata dal continente asiatico, mentre l'Australia era probabilmente un corpo unico con il Polo Sud. Il clima rigido e quello umido o tropicale si sono alternati continuamente, dando luogo alla selezione delle specie e contribuendo all'evoluzione stessa. Focalizzando l'attenzione in epoche più vicine all'uomo, l'era quaternaria (o neozoica) ha visto almeno quattro grandi glaciazioni a partire da 600mila anni fa. L'ultima glaciazione si è conclusa 22mila fa. Questo fenomeno ha diverse cause naturali: la diversa inclinazione terrestre, l'eccentricità dell'orbita ed i cicli di obliquità. Questi cicli periodici della Terra possono determinare mutamenti climatici di ogni tipo a causa della diversa distanza della Terra dal Sole. Ciò nonostante, si parla di cambiamenti climatici che avvengono in decine di migliaia di anni. Talvolta centinaia di migliaia di anni. Occorre pertanto distinguere questi fenomeni dal cosiddetto effetto serra (o global warming). Il surriscaldamento climatico della Terra negli ultimi cento anni è probabilmente causa di un quarto fattore, finora assente nella storia della Terra, l'attività industriale dell'uomo. L'utilizzo di fonti energetiche fossili rilascia nell'atmosfera quantità di carbonio che contribuiscono ad accelerare la variabilità climatica del globo. Sul tema si è molto discusso a partire dagli anni '90 (vedi. Protocollo di Kyoto). Spesso l'argomento ha assunto connotazioni politiche, in quanto l'eventuale intervento riparatore dell'uomo comporterebbe notevoli danni ed handicap all'attuale economia industriale.


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