Alvaro Uribe riceve in Spagna il premio "Libertà" per il suo impegno contro il sequestro. Ma le Ong in difesa dei diritti umani protestano.
PeaceReporter - "Per i suoi sforzi in favore della libertà in Colombia e per la sua aperta opposizione alle situazioni terroristiche che la disprezzano, privando del diritto alla medesima tutte quelle persone sequestrate da gruppi cosiddetti terroristi, tutti coloro che stanno tenendo prigionieri da anni privandoli della loro libertà e di vivere con i loro cari". Questa la motivazione del premio 'Libertad Cortes de Cádiz' che verrà consegnato oggi nella città spagnola. Ma a riceverlo non sarà, come sembrerebbe logico, un rappresentante di una delle tante Ong che difendono i diritti umani nel pericoloso paese andino a rischio della vita. No. A essere premiato è il presidente della Repubblica di quel paese, Alvaro Uribe, colui che da anni è al centro dello scandalo della parapolitica, perché sospettato di avere legami con i gruppi paramilitari responsabili oltre che di sequestri, anche di veri e propri genocidi. È degli ultimi giorni la dichiarazione del capo paracos estradato negli Usa, Don Berna, sui finanziamenti che il suo gruppo avrebbe dato alla campagna elettorale del presidente "esempio di libertà".
manifestazione contro il sequestroLe proteste. Un premio che ha suscitato la protesta dei collettivi pacifisti e dei sindacati, che non si stancano di denunciare che la Colombia è uno dei paesi dove si registra un numero di sindacalisti morti ammazzati tra i più alti del mondo, dove gli omicidi e le sparizioni sono all'ordine del giorno, e dove l'impunità regna sovrana. Amnesty International, a questo proposito, ha dichiarato ieri: "Uribe non può continuare eludendo l'argomento", la situazione dei diritti umani e umanitaria in Colombia continua a essere molto grave, il paese è nel bel mezzo di un conflitto armato e i gruppi paramilitari continuano a operare nonostante il processo di smobilitazione promosso dal presidente. E quindi la richiesta al primo ministro spagnolo, José Luis Rodríguez Zapatero, che incontrerà Uribe per rafforzare i legami commerciali tra i due paesi (la Spagna è il secondo paese straniero che più investe nel paese andino): "Zapatero, non appoggi iniziative che aiutino a perpetrare le violazioni dei diritti umani in Colombia".
In Italia. Dopo Zapatero, Uribe sarà ricevuto dal re Juan Carlos, dal presidente del Parlamento, José Bono, e dai rappresentanti delle imprese spagnole più importanti. La sua visita continuerà in Italia, dove incontrerà Silvio Berlusconi e il Papa.
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