giovedì, marzo 26, 2009
Agenzia Misna - Non si sblocca ed anzi sembra peggiorare la situazione del rapimento dei tre operatori del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Icrc) sequestrati dieci settimane fa nei pressi di Jolo, capitale dell’arcipelago delle Sulu. Una degli ostaggi, la filippina Mary Jean Lacaba, parlando via telefono a un programma televisivo ha rivolto un appello al governo di fare il possibile per aiutarli e di fare presto poiché i rapitori sarebbero intenzionati ad attuare la minaccia di morte. Albader Parad, capo del gruppo ribelle Abu Sayyaf che detiene i tre operatori, ha dato tempo all’esercito fino al 31 marzo per ritirarsi o sarà ucciso uno degli ostaggi. La scorsa settimana, il capo guerrigliero aveva accettato di rilasciare uno dei sequestrati in cambio dell’arretramento dell’esercito, ma nonostante il parziale ritiro dei soldati nessuno è stato liberato. Fonti militari hanno detto ai media filippini che l’esercito non intende indietreggiare nuovamente poiché i ribelli hanno dimostrato di non voler rispettare i patti. Il Icrc in un comunicato odierno è tornato a chiedere al governo filippino “di fare tutto in suo potere per salvare la vita degli ostaggi” e di “considerare le richieste dei rapitori sul ritiro delle truppe”, inoltre ha fatto appello “al senso di umanità dei sequestratori” chiedendogli “di evitare ogni azione che metta in pericolo” la vita degli ostaggi. Nella nota si dice anche che Mary Jean Lacaba, l’italiano Eugenio Vagni e lo svizzero Andreas Notter hanno potuto parlare telefonicamente con i loro parenti il 22 marzo e il giorno successivo con i loro colleghi.


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