La donna uccisa è Ramani Nayak, una cristiana madre di famiglia. Il marito e le due figlie sono riusciti a fuggire. I feriti sono una diecina. Fra essi un bambino di 8 anni e sua madre. Due giorni prima un uomo è stato torturato per costringerlo a rinunciare alla sua fede cattolica. La polizia appare incapace di intervenire e prevenire gli incidenti che si susseguono da oltre un mese.
Bhubaneshwar (AsiaNews) – Una donna è stata uccisa e almeno 300 case di cristiani sono state bruciate nel distretto di Kandhamal (Orissa) a oltre un mese dal pogrom contro i cristiani, lanciato da organizzazioni indù fondamentaliste. Quest’ultima violenza è avvenuta ieri alle 4 di mattina. Gruppi di organizzazioni radicali indù hanno sorpreso 3 villaggi cristiani nel sonno e hanno colpito le persone con asce, bastoni, lance e coltelli.
La cristiana uccisa è Ramani Nayak, una madre di famiglia. Il marito e le due figlie sono riusciti a fuggire. Una decina di persone sono state ferite e sono ora all’ospedale di Behampur. Fra quelli più gravi vi è un bambino di 8 anni e sua madre. Dopo aver messo in fuga gli abitanti, i gruppi radicali hanno razziato le case e usato bombe molotov per innescare gli incendi. Le fiamme e il fumo nei tre villaggi continua ancora oggi. Anche una cappella è stata danneggiata.
I villaggi attaccati sono 3 : Rudangia, Telingia e Gadaguda, tutti nel G. Udaygiri Block. Secondo testimoni oculari, la polizia era presente e non ha mosso un dito. Quando alcune famiglie cristiane hanno cominciato a difendersi, i poliziotti sono intervenuti e hanno arrestato 10 persone. Non è chiaro se gli arrestati sono i radicali indù o gli abitanti dei villaggi.
Due giorni prima, un cattolico dell’area di Phiringia è stato condotto all’ospedale dopo aver subito torture da parte di indù che volevano costringerlo a rinunciare alla sua fede cristiana.
La polizia ha imposto di nuovo il coprifuoco nella zona.
Dal 24 agosto, da quando è cominiciata la campagna di violenze contro i cristiani, vi sono stati 60 cristiani uccisi; 178 chiese distrutte e danneggiate; 4600 case di cristiani incendiate; 13 scuole o centri sociali distrutti; più di 50 mila persone in fuga; oltre 18 mila feriti.
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I villaggi attaccati sono 3 : Rudangia, Telingia e Gadaguda, tutti nel G. Udaygiri Block. Secondo testimoni oculari, la polizia era presente e non ha mosso un dito. Quando alcune famiglie cristiane hanno cominciato a difendersi, i poliziotti sono intervenuti e hanno arrestato 10 persone. Non è chiaro se gli arrestati sono i radicali indù o gli abitanti dei villaggi.
Due giorni prima, un cattolico dell’area di Phiringia è stato condotto all’ospedale dopo aver subito torture da parte di indù che volevano costringerlo a rinunciare alla sua fede cristiana.
La polizia ha imposto di nuovo il coprifuoco nella zona.
Dal 24 agosto, da quando è cominiciata la campagna di violenze contro i cristiani, vi sono stati 60 cristiani uccisi; 178 chiese distrutte e danneggiate; 4600 case di cristiani incendiate; 13 scuole o centri sociali distrutti; più di 50 mila persone in fuga; oltre 18 mila feriti.
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