sabato, aprile 02, 2022
Il Mars Reconaissance Orbiter (MRO) della NASA è probabilmente uno tra i mezzi inviati verso Marte più riusciti di sempre e negli anni il suo apporto si è rivelato preziosissimo, a tal punto che risulta ancora operativo ben oltre le aspettative iniziali e lo sarà almeno fino alla fine del decennio attualmente in corso.

HD Blog - Lanciato il 12 agosto del 2005, la sua missione primaria sarebbe dovuta durare 2 anni ma a quanto pare di strada ne farà ancora parecchia.
Senza l'MRO non avremmo mappe della superficie marziana così dettagliate. 

La sonda è inoltre responsabile dell'invio dei dati, da e verso il pianeta rosso, e ha permesso di scegliere i luoghi di atterraggio delle più recenti missioni, come Mars 2020, che lo scorso anno ha portato all'interno del cratere Jezero il rover Perseverance e il primo elicottero marziano, Ingenuity.

L'MRO ha inviato sulla Terra alcune tra le più belle immagini della superficie di Marte
e in passato ci ha permesso di scoprire che le valanghe non sono così rare nemmeno in questo remoto pianeta, ma di recente le strumentazioni di imaging hanno dimostrato una capacità di carpire i dettagli superficiali che ha decisamente dell'incredibile.



L'immagine postata poco sopra risale alla fine di febbraio di quest'anno; mostra parte dell'area del cratere Jezero e ad un primo sguardo non mostra nulla di particolare; eppure un'analisi dettagliata a opera del team responsabile dell'unità HiRise, che opera nell'Università dell'Arizona, ha permesso di identificare sia il rover Perseverance che il piccolo elicottero Ingenuity.

Per quanto riguarda il rover, le sue dimensioni (circa 3 metri x 2,7 metri) ne hanno permesso una facile individuazione già in passato e in questa fase del suo viaggio si trovava sul substrato roccioso di una formazione di origine vulcanica che è stata chiamata Máaz. Come raccontatovi spesso in questi mesi il suo obiettivo attuale è l'antico delta fluviale e in questa fase del viaggio dovrebbe trovarsi più o meno a metà della tratta. Eccolo in un estratto ingrandito dell'immagine postata poco sopra, che identifica il rover all'interno del cerchio giallo.

Ma la questione si complica non poco se parliamo di Ingenuity, infatti, il piccolo elicottero pesa solamente 1,8 kg, è alto poco meno di 50 cm e i suoi rotori misurano in lunghezza 1,2 metri.

Senza dubbio è molto piccolo e difficile da individuare, eppure gli ingegneri dell'MRO sono riusciti in questa impresa epica. In questa fase del viaggio Ingenuity si trovava a circa 200 metri dal rover Perseverance. Ingenuity appare come un puntino scuro, eccolo a seguire all'interno del cerchio rosso.

Ingenuity è stato recentemente promosso al ruolo di ricognitore nelle seconda fase di operazioni scientifiche e la sua missione è stata estesa almeno fino a settembre 2022. Lo scorso 25 marzo ha inoltre portato a termine la ventitreesima tratta sin dal suo arrivo su Marte, percorrendo circa 358 metri orizzontalmente a un'altezza massima di 10 metri e con una velocità massima di 4 m/s.

Per il piccolo elicottero marziano non sarà così difficile arrivare nei pressi dell'antico delta fluviale, ma la questione risulterà molto più complessa per il rover Perseverance, come vi abbiamo riportato in un recente speciale sull'argomento.

Ricordiamo che il raggiungimento dell'antica zona di sedimenti rappresenta uno degli obiettivi principali della missione e ci sono grandi aspettative riguarda la raccolta di campioni nell'area. Gli scienziati della NASA sono profondamente convinti che se c'è una possibilità di trovare qualche segno di un'antica attività microbiologica, questo potrebbe essere uno dei luoghi migliori in cui cercare. E' stato infatti dimostrato che 4 miliardi di anni fa l'acqua scorreva con grande intensità sulla superficie di Marte e aree come queste potrebbero fornirci informazioni geologiche uniche sulla storia di Marte. Ormai non manca molto al suo raggiungimento e già a metà aprile saremo in grado di vedere immagini dettagliate della zona.

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