mercoledì, marzo 09, 2022
"Una crisi umanitaria senza precedenti". Lo ha detto il premier Draghi, al question time sulla situazione in Ucraina.

23.872 gli ucraini arrivati in Italia da inizio guerra,oltre il 90% dei profughi sono donne e bambini. E il flusso "è destinato ad aumentare", ha aggiunto ringraziando chi si è "mobilitato spontaneamente per sostenere la popolazione ucraina". L'Europa ha mostrato una "unità di intenti" che è "indispensabile mantenere" "L'Italia farà la sua parte fino in fondo". Grazie alle forze politiche". 

 Draghi, sulla crisi umanitaria, integrale:

“Voglio ringraziare a nome del governo tutti coloro che si sono mobilitati per sostenere la popolazione ucraina. 

Associazioni di volontariato, imprese, singoli cittadini e famiglie stanno inviando aiuti ed offrendo ospitalità con grandissima generosità e profonda umanità” ha detto ancora rivolgendo anche un “pensiero ai cittadini russi che condividono questi valori e condanno le violenze, la crisi umanitaria è senza precedenti” ha detto il presidente. Draghi ha anche voluto ringraziare “tutte le forze politiche e in particolare l’opposizione per la grande prova di unità e lo spirito costruttivo”.

“All’8 marzo erano 21.095 i cittadini ucraini arrivati: oggi i dati sono di 23.872, il flusso è certamente destinato ad aumentare. Principalmente – ha chiarito – la frontiera terrestre attraverso cui passano è al confine italo-sloveno. Oltre il 90 per cento è costituito da donne e bambini: all’8 marzo i dati mostravano 10.500 donne, al 9 marzo 12.000. Gli uomini erano 2 mila oggi sono 2.200, i minori ieri erano 8.500 oggi sono 9.700”. 

L’Unione Europea, ha aggiunto Draghi, “ha saputo riallacciarsi alle radici fondanti: rispetto dei diritti umani e solidarietà, valori che l’Italia ha sempre posto alla base della sua politica di accoglienza”. Sul fronte sanitario “tutti i rifugiati che arrivano” in Italia “o accettano di fare un tampone ogni 48 ore o di vaccinarsi” ha annunciato. Ai cittadini ucraini accolti è consentito svolgere un’attività lavorativa “sulla base della sola richiesta di permesso di soggiorno e in deroga alle quote massime di ingresso” ha spiegato aggiungendo che “i cittadini ucraini ospitati nei centri di assistenza dispongono di assistenza sanitaria, psicologica, legale, orientamento al territorio e corsi di lingua”.


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