lunedì, settembre 03, 2018

Alla ripresa delle celebrazioni liturgiche mattutine nella cappella della Casa Santa Marta, il Sommo Pontefice getta acqua sul fuoco acceso dalla "testimonianza" dell'ex nunzio negli Stati Uniti, mons. Carlo Maria Viganò.

di Dario Cataldo

Dopo la pausa estiva, torna la consueta Messa mattutina celebrata da Papa Francesco a Santa Marta. Dinanzi allo scalpore suscitato dalle dichiarazioni di mons. Viganò, il Successore di Pietro torna sull'argomento: "La verità è mite, la verità è silenziosa, con le persone che cercano soltanto lo scandalo, che cercano soltanto la divisione, l'unica strada da percorrere è quella del silenzio e della preghiera".

Il pretesto è la spiegazione del brano evangelico di Luca, che oggi annuncia di quando Gesù, di ritorno in patria, nella sua Nazareth, viene accolto con sospetto e calunniato. Uno spunto narrativo che secondo Papa Francesco permette di "riflettere sul modo di agire nella vita quotidiana, quando ci sono dei malintesi" e di comprendere "come il padre della menzogna, l'accusatore, il diavolo, agisce per distruggere l'unità di una famiglia, di un popolo". Giunto nella sinagoga, Gesù è accolto da una grande curiosità: tutti vogliono vedere con i propri occhi le grandi opere di cui è stato capace in altre terre. Ma Gesù usa solo "la Parola di Dio", un'abitudine che adotta anche quando "vuol vincere il Diavolo".

Il passo biblico rende appieno il discorso del Santo Padre, il quale aggiunge: "Questo ci insegna che quando c'è questo modo di agire, di non vedere la verità, resta il silenzio. "Il silenzio che vince, ma tramite la Croce. Il silenzio di Gesù. Ma quante volte - continua il Vescovo di Roma - nelle famiglie incominciano delle discussioni sulla politica, sullo sport, sui soldi e una volta e l'altra e quelle famiglie finiscono distrutte, in queste discussioni nelle quali si vede che il diavolo è lì che vuol distruggere".

"Silenzio! Dire la sua e poi tacere. Perché la verità è mite, la verità è silenziosa, la verità non è rumorosa. Non è facile, quello che ha fatto Gesù; ma c'è la dignità del cristiano che è ancorata nella forza di Dio. Con le persone che non hanno buona volontà, con le persone che cercano soltanto lo scandalo, che cercano soltanto la divisione, che cercano soltanto la distruzione, anche nelle famiglie: silenzio. E preghiera".

Infine, a termine dell'Omelia, un'esortazione che racchiude tutto il discorso: "Il Signore ci dia la grazia di discernere quando dobbiamo parlare e quando dobbiamo tacere. E questo in tutta la vita: nel lavoro, a casa, nella società. Così saremo più imitatori di Gesù".





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