lunedì, agosto 27, 2018

In una lettera aperta, il Presidente della Conferenza dei Vescovi Usa, ritorna sul caso McCarrick e sulla volontà di rinnovare l'impegno per una maggiore efficacia e trasparenza nella disciplina dei vescovi.

di Dario Cataldo

“In comunione con il Santo Padre, mi unisco al Comitato Esecutivo della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB) nel far nostra la sua esortazione". Con queste parole il Card. Daniel N. DiNardo, presidente della Conferenza esordisce con una missiva che fa luce su una “ferita aperta” legata allo scandalo degli abusi sessuali nel clero statunitense, specie a seguito delle ultime dichiarazioni dell’ex Nunzio Usa, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò.

L’esortazione di Papa Francesco – specie nel suo ultimo viaggio in Irlanda – per DiNardo lancia una sfida: “essere fermi e decisi nella ricerca di verità e giustizia”.

“Il 1 Agosto – continua il Prelato - ho promesso che l'USCCB avrebbe esercitato tutta la sua autorità e avrebbe sostenuto, la ricerca delle risposte alle molte domande che circondano l'arcivescovo McCarrick. Ieri, ho convocato nuovamente il nostro Comitato Esecutivo, per riaffermare la richiesta di un rapido e approfondito esame sul perché le gravi deficienze morali di un fratello vescovo avrebbero potuto essere tollerate così a lungo”.

Una sorta di mea culpa istituzionale, specie a seguito della recente lettera dell'arcivescovo Viganò che scoperchia nuovamente il vaso di Pandora. È per tale ragione che il numero uno della Conferenza dei Vescovi Usa dichiara che le domande sollevate "meritano risposte che sono conclusive e basate su prove. Senza quelle risposte, gli uomini innocenti possono essere contaminati da false accuse e i colpevoli possono essere lasciati a ripetere i peccati del passato”.

Infine una speranza: "Sono desideroso di un'udienza con il Santo Padre per cercare il suo sostegno al nostro piano d'azione, il quale include proposte più dettagliate per cercare queste risposte e rendere più facile la segnalazione di abusi e comportamenti scorretti da parte dei vescovi”.

Il tutto, per migliorare le procedure e risolvere i reclami contro i vescovi, in conformità a quanto affermato dal Pontefice nella sua recente lettera al popolo di Dio e dal suo Motu Proprio di due anni fa.

“Sono fiducioso – conclude il Porporato – che Papa Francesco condivide il nostro desiderio di maggiore efficacia e trasparenza nella questione legata alla della disciplina dei vescovi. il nostro affetto fraterno per il Santo Padre in questi giorni difficili.

Infine un pensiero "ai sopravvissuti agli abusi e alle famiglie che hanno perso una persona cara abusata: mi dispiace. Dal 2002, centinaia di personale qualificate lavorano con la Chiesa per sostenere i sopravvissuti e prevenire abusi per il futuro. Da adesso in poi, la Chiesa avrà una una politica di tolleranza zero nei confronti di preti e diaconi che si macchiano di abusi sessuali.






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