venerdì, febbraio 23, 2018

A conclusione degli esercizi spirituali ad Ariccia, il Pontefice ha voluto rivolgere il proprio personale grazie a don Josè Tolentino Mendonça, che ha tenuto le meditazioni.

di Barbara Castelli – Città del Vaticano

Vaticanews - La Chiesa è chiamata ad aprirsi “senza paure, senza rigidità”, a essere morbida “nello Spirito” e non mummificata in “strutture” che la chiudono. Papa Francesco ha ringraziato personalmente don Josè Tolentino Mendonça, vicerettore dell’Università Cattolica di Lisbona, che quest’anno ha tenuto ad Ariccia le meditazioni degli esercizi spirituali per il Papa e i collaboratori della Curia Romana. Un accompagnamento che stamani proseguirà nel segno della “Giornata di digiuno e preghiera per il Sud Sudan, il Congo e la Siria”. (guarda il video)
< Lo Spirito Santo è libero e sempre all’opera

Il Pontefice, soprattutto, ha apprezzato l’intenzione del sacerdote di parlare della Chiesa come un “piccolo gregge”, che, tuttavia, non può essere “rimpicciolito” con “mondanità burocratiche”. La Chiesa, infatti, “non è una gabbia per lo Spirito Santo”, “lo Spirito vola anche fuori e lavora”, nei “non credenti, nei ‘pagani’, nelle persone di altre confessioni religiose”. Lo Spirito Santo “è universale, è lo Spirito di Dio, che è per tutti”.





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