Nel suo discorso al Consiglio Episcopale Permanente, in programma a Roma dal 22 al 25 gennaio 2018, il Presidente della Cei espone priorità e attività programmatiche. Alla classe politica suggerisce: "Una sobrietà nelle parole e nei comportamenti".

di Dario Cataldo

In un'articolata prolusione al Consiglio Episcopale Permanente, il card.Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia, ha ieri elencato dei punti programmatici che necessitano attenzione e cura. A cominciare dai disastri del terremoto, "c’è un’urgenza morale di ricostruire ciò che è distrutto" - dichiara il Presidente della Cei.

Un pensiero anche all'unica famiglia umana, per la quale la Chiesa cattolica deve continuare a garantirne la dignità. "Sin dalla sua fondazione - sottolinea Bassetti - la Chiesa si prende cura dei poveri, degli «scartati» e degli «sconfitti della storia», con uno spirito di totale obbedienza al Vangelo, perché vede nelle loro piaghe il riflesso di quelle di Cristo sulla Croce".

Centrale è il tema del lavoro, che il Cardinale ritiene "una priorità ma soprattutto una vera emergenza sociale. Un’emergenza - continua il Porporato - resa ancora più impellente dai dati relativi alla disoccupazione giovanile: sono troppi i nostri ragazzi che vengono ingiustamente mortificati nel loro talento e duramente provati nelle loro aspettative di vita, costringendoli spesso ad un’amara e dolorosa emigrazione".

Infine, un richiamo all'attività politica - tema quanto più attuale in campagna elettorale. L'Arcivescovo di Perugia su questo punto è chiaro: "Come Vescovi ci uniamo innanzitutto all’appello del Capo dello Stato a superare ogni motivo di sfiducia e di disaffezione per partecipare alle urne con senso di responsabilità nei confronti della comunità nazionale".

Poi un invito alla sobrietà rivolto alla classe dirigente: "Una sobrietà nelle parole e nei comportamenti. La campagna elettorale sta rendendo serrato il dibattito, ma non si può comunque scordare quanto rimanga immorale lanciare promesse che già si sa di non riuscire a mantenere".