giovedì, novembre 02, 2017
Per tutti i membri del decaduto governo catalano la procura ha chiesto al giudice della Audiencia Nacional, Carmen Lamela, la detenzione cautelare; escluso solo l’ex ministro Villa che si era dimesso il giorno precedente alla dichiarazione unilaterale di indipendenza.

di Alberto Battaglia

WSI - Per loro l’accusa è quella di “ribellione”. Nel frattempo per Carles Puigdemont, presidente della Catalogna attualmente a Bruxelles, gli inquirenti hanno richiesto al giudice di emettere il mandato d’arresto europeo. Secondo quanto dichiarato mercoledì dal suo avvocato, non intende fare ritorno, spontaneamente, in Spagna. Il mandato d’arresto europeo, non avrebbe comunque effettività automatica. Infatti, il reato di ribellione contestato a Puigdemont non è contemplato nell’ordinamento del Belgio, fatto che imporrebbe l’apertura di un’inchiesta della magistratura belga per l’accertamento delle accuse mosse da parte della Spagna.

Insieme a Puigdemont si trovano in Belgio gli ex ministri catalani Clara Ponsatí, Antoni Comín, Lluís Puig e Meritxell Serret.

La posizione attuale del presidente catalano, che avrebbe abbandonato l’hotel Charbord di Bruxelles non è nota.

Nel frattempo a Barcellona la piazza Sant Jaume in cui ha sede la Generalitat e il Municipio si sono riempite di manifestanti per testimoniare la propria vicinanza ai membri del Govern catalano.
La situazione in Catalogna è precipitata in seguito all’attivazione dell’articolo 155 della costituzione spagnola, che prevede anche l’utilizzo di misure drastiche se una comunità locale agisce contro i superiori interessi del Paese. Nei piani dei governanti catalani si sarebbe dovuto organizzare un referendum vincolante per la proclamazione della repubblica in Catalogna.




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