Ancora rovente il clima in Spagna in merito al referendum sull’indipendenza indetto dalla Catalogna per il 1° ottobre.
di Alessandra Caparello
Madrid (WSI) - Il procuratore capo spagnolo, Josè Manuel Maza, getta benzina sul fuoco e parlando in radio ha affermato che il presidente catalano Carles Puidgemont potrebbe essere arrestato.
L’accusa è di disobbedienza, abuso d’ufficio e malversazione in merito all’organizzazione della consultazione referendaria che il governo centrale guidato da Mariano Rajoy ha dichiarato illegale perché non sancita dalla Costituzione iberica .
“Fino a questo momento non è sembrato opportuno chiedere la detenzione del presidente non essendoci elementi sufficienti a suo carico, ma resta aperta tale possibilità”.
Del resto lo stesso presidente della Generalitat della Catalogna non ha nascosto che l’ipotesi di finire agli arresti non era del tutto lontana.
“Non sarebbe una buona idea ma se succederà faremo fronte a qualsiasi decisione”.
Così ha detto Puidgemnont parlando dalla tribuna tv del programma Salvados della Sexta in cui ha anche definito vergognosi e indegni di uno stato democratico gli arresti di esponenti del suo governo attuati nei giorni scorsi. Aperta anche la possibilità, dice il presidente, di promulgare una dichiarazione di indipendenza unilaterale anche se al momento non è sul tavolo del governo.
Per Puidgemont il braccio di ferro perpetrato dal governo centrale si è rivelato una sorta di boomerang per lo stesso Rajoy visto che non ha fatto altro che far salire la protesta e l’indignazione dei catalani e mai come ora è forte la convinzione che il referendum si farà.
“C’è grande speranza nel popolo catalano e la gente è pronta a votare”.
Intanto Mariano Rajoy non parteciperà al vertice informale Ue sul digitale in programma stasera e domani a Tallinn. La sua assenza è legata proprio alla necessità di restare in Spagna per seguire da vicino il referendum in programma domenica.
di Alessandra Caparello
Madrid (WSI) - Il procuratore capo spagnolo, Josè Manuel Maza, getta benzina sul fuoco e parlando in radio ha affermato che il presidente catalano Carles Puidgemont potrebbe essere arrestato.
L’accusa è di disobbedienza, abuso d’ufficio e malversazione in merito all’organizzazione della consultazione referendaria che il governo centrale guidato da Mariano Rajoy ha dichiarato illegale perché non sancita dalla Costituzione iberica .
“Fino a questo momento non è sembrato opportuno chiedere la detenzione del presidente non essendoci elementi sufficienti a suo carico, ma resta aperta tale possibilità”.
Del resto lo stesso presidente della Generalitat della Catalogna non ha nascosto che l’ipotesi di finire agli arresti non era del tutto lontana.
“Non sarebbe una buona idea ma se succederà faremo fronte a qualsiasi decisione”.
Così ha detto Puidgemnont parlando dalla tribuna tv del programma Salvados della Sexta in cui ha anche definito vergognosi e indegni di uno stato democratico gli arresti di esponenti del suo governo attuati nei giorni scorsi. Aperta anche la possibilità, dice il presidente, di promulgare una dichiarazione di indipendenza unilaterale anche se al momento non è sul tavolo del governo.
Per Puidgemont il braccio di ferro perpetrato dal governo centrale si è rivelato una sorta di boomerang per lo stesso Rajoy visto che non ha fatto altro che far salire la protesta e l’indignazione dei catalani e mai come ora è forte la convinzione che il referendum si farà.
“C’è grande speranza nel popolo catalano e la gente è pronta a votare”.
Intanto Mariano Rajoy non parteciperà al vertice informale Ue sul digitale in programma stasera e domani a Tallinn. La sua assenza è legata proprio alla necessità di restare in Spagna per seguire da vicino il referendum in programma domenica.
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