lunedì, settembre 25, 2017
Tra i firmatari del documento, anche l'ex presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi. Studiosi laici e Sacerdoti accusano Papa Francesco di gravi risvolti che coinvolgono la Chiesa, l'accettazione - in alcuni casi - dell'adulterio "in quanto compatibile con l'essere cattolici praticanti".

di Dario Cataldo

Fulmini e saette sul cielo vaticano: una missiva lunga 25 pagine destinata al Sommo Pontefice, lo accusa di ben 7 eresie. Tra le firme, 40 sacerdoti e studiosi laici cattolici. La lettera è stata spedita l'11 Agosto ma solo ieri è stata resa pubblica, "per il fatto che non è stata ricevuta risposta dal S. Padre", dicono gli accusatori di Francesco. Le 7 eresie si riferiscono all'esortazione post-sinodale "Amoris Laetitia".

Tra i firmatari, spicca l'eclatante nome di Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello Ior, così come quello del capo dei Lefebvriani, monsignor Bernard Fellay. Già nei mesi scorsi è trapelata la notizia che tra gli "intransigenti" si ritenesse doverosa una "correzione" del testo papale, a seguito delle novità introdotte sul versante del matrimonio.

A dichiararne la volontà era stato uno dei quattro cardinali dei famosi "dubia", Raymond Leo Burke, che oggi però non risulta tra i firmatari della lettera.

Il documento reso noto ieri ha un titolo latino: "Correctio filialis de haeresibus propagatis" ovvero, "Correzione filiale in ragione della propagazione di eresie". Il suo contenuto è articolato in modo tale da fare emergere come l'Esortazione Apostolica sia carente e lacunosa, sostenendo "7 posizioni eretiche, riguardanti il matrimonio, la vita morale e la recezione dei sacramenti, e ha causato la diffusione di queste opinioni eretiche nella Chiesa Cattolica".

Tra le accuse mosse dai conservatori al Sommo Pontefice, il fatto che "direttamente o indirettamente, il Papa ha permesso che si credesse che l'obbedienza alla Legge di Dio possa essere impossibile o indesiderabile e che la Chiesa talvolta dovrebbe accettare l'adulterio in quanto compatibile con l'essere cattolici praticanti".

Per la cronaca, comunque, nessun porporato ha firmato il documento, nemmeno quelli che sollevarono il problema dei "dubia" sulla stessa Amoris Laetitia.


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