venerdì, aprile 14, 2017
L’album dei Stolen Apple fonde generi e sonorità differenti per raccontare esperienze ed emozioni.

di Paolo Antonio Magrì 

Si definiscono curiosi e debuttano sul mercato discografico con un album che vuole abbattere le trincee che ingabbiano la mente. Sicuramente sono molto coraggiosi e poliedrici: sono i Stolen Apple, band fiorentina dai connotati ambiziosi che nel suo primo lavoro ha saputo unire il coraggio di staccarsi dai trend del momento con il felice connubio tra le caleidoscopiche sfaccettature dei suoni e la ricerca di un’intimità attraverso le parole. L’album contiene dodici canzoni intrise di sonorità eterogenee e significati ambivalenti che richiamano emozioni e che rapiscono l’ascoltatore trasportandolo in dimensioni d’abbandono. Dodici brani per dodici finestre su ricordi, storie e avventure.

Contaminazione e fusione sono le parole d’ordine del sound che propongono i quattro componenti del gruppo: un sound che oscilla dal grezzo allo psichedelico e che miscela, al naturale, rock alternativo di varie scuole (soprattutto americano anni '90), country desertico, psycho-punk, shoegaze, paisley underground, pop-noise, ballate acide e sonorità alt-country. Il tutto viene espresso senza cliché, ostentando un palese disinteresse per i paletti dettati da generi, mode e tecniche. La voglia di scardinare le regole è evidente anche nel titolo dell’album: Trenches (trincee), fortemente evocativo, vuole denunciare le gabbie moderne all’interno delle quali fuggiamo spesso con le nostre fragilità, riplasmando inesorabilmente le prospettive di vita.

Le trincee dei Stolen Apple sono anche l'emblema delle barriere che l'uomo si è costruito nel tempo. Sono paradossalmente la fiducia in coloro che non conoscono divisioni, razzismo, violenza o guerre, ma che anzi nella più totale disperazione, pensano agli altri, senza i quali la propria felicità, e quindi la vita, non avrebbe senso.

I brani di Trenches, nonostante gli anni di palco che può vantare il gruppo, mantengono una certa ingenuità che seduce l'ascoltatore catapultandolo tra voci distorte, lamenti di disagio e maliconia. La musica di questi toscanacci è piena di energia, ma non per questo scevra di sfumature e raffinate trovate che costituiscono un promettente biglietto da visita per la loro carriera. Ne sentiremo sicuramente ancora parlare in futuro. In bocca al lupo, ragazzi.

CURIOSITÀ:
Il nome della band si ispira alle “mele rubate” di Ernst Lossa: il bambino jenish ucciso nel 1944 dai nazisti nell’ambito del loro programma di sterminio degli individui non autosufficienti. La sua storia è stata narrata fra gli altri anche da Marco Paolini nel suo spettacolo “Ausmerzen”. I Stolen Apple hanno voluto sposare nel loro nome la memoria di Ernst, rinchiuso poi in un sanatorio perché ritenuto ipercinetico. Tra quelle mura rubava le mele per dividerle con gli altri piccoli rinchiusi.

CHI SONO I STOLEN APPLE:
Riccardo Dugini (voce e chitarre), Luca Petrarchi (voce, chitarre, mellotron, organo e synth), Massimiliano Zatini (voce, basso e armonica), Alessandro Pagani (voce, batteria, piano e percussioni).

COME RAGGIUNGERLI
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LA SCHEDA DELL'ALBUM
TITOLO: Trenches
ARTISTA: Stolen Apple
PROVENIENZA: Firenze
GENERE: Alternative-Rock, Indie-Rock.
DATA DI USCITA: 23 Settembre 2016
TRACCE: 12 per un tempo totale di 50:05:17
ETICHETTA: in cooperazione con Rock Bottom Records
DISTRIBUZIONE WORLDWIDE: Audioglobe
SEGNI PARTICOLARI: Passione, coraggio, curiosità, attitudine ed inventiva, in un album poliedrico.


Paolo Antonio Magrì
Ama le sfide e beve adrenalina a colazione. 
www.paoloantoniomagri.com




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