martedì, marzo 14, 2017
E' arrivato ieri in tarda serata il via libera definitivo alla Brexit: sia la Camera dei Comuni sia, infine, la Camera dei Lord hanno infatti approvato la legge che autorizza l'avvio dell'iter verso il divorzio del Regno Unito dall'Unione europea.

WSI - È arrivato ieri in tarda serata il via libera definitivo alla Brexit: sia la Camera dei Comuni sia, infine, la Camera dei Lord hanno infatti approvato la legge che autorizza l’avvio dell’iter verso il divorzio del Regno Unito dall’Unione europea. Inizia così una strada senza ritorno per il divorzio tra Gran Bretagna e Ue. Mentre cresce l’attesa per il discorso che il premier Theresa May farà oggi, la sterlina continua a perdere colpi.

Questa mattina, la valuta britannica cede nei confronti del biglietto verde lo 0,67% a 1,2137. La premier britannica dal fine settimana aveva fatto circolare la voce sulla possibilità di invocare appena ottenuto il consenso parlamentare, quindi già oggi, l’articolo 50 del Trattato dei Lisbona, per avviare formalmente i due anni di negoziati – estensibili – per il divorzio dall’Ue. Ma ieri sera il governo ha fatto sapere che non lo farà oggi e aspetterà quantomeno sino a dopo il summit europeo in Italia in agenda nel fine settimana, dove oltre a celebrare il 60esimo anniversario del Trattato di Roma, di discuterà su quale strada l’Unione deve prendere dopo la Brexit.

La decisione di rinviare l’innesco dell’articolo 50 viene motivata con la volontà di non interferire nelle cruciali elezioni olandesi di domani, ma i più vi vedono il contraccolpo dell’annuncio di un nuovo referendum scozzese sull’indipendenza, che la premier del governo autonomo della Scozia, Nicola Sturgeon, vuole convocare tra la fine del 2018 e la primavera del 2019, con il dichiarato obiettivo di restare nell’Ue. La premier scozzese, leader dello Scottish National Party, ha annunciato che chiederà la settimana prossima al parlamento di Edimburgo l’autorizzazione a reclamare l’accordo del governo britannico per lanciare la procedura referendaria.

Tornando alla votazione di ieri, la legge licenziata dalla Camera dei Comuni, seguiti dalla rinuncia della Camera dei Lord a insistere sugli emendamenti precedentemente approvati, dovrebbe ricevere il “Royal Assent”, l’ok della Regina, stamattina. Nel dettaglio, la camera dei Comuni ieri sera ha bocciato con 335 voti contro 287 l’emendamento con cui la camera dei Lord aveva chiesto garanzie per i cittadini Ue residenti in Gran Bretagna e poi con 331 voti (contro 286) ha respinto la clausola con cui il parlamento avrebbe ottenuto l’ultima parola sull’accordo per la Brexit.


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