Le regolamentazioni riguardo le zone aeree fruibili dai droni sono piuttosto rigorose in tutti i paesi, soprattutto in materia di sicurezza, tuttavia un uso non adeguato di queste tecnologie rappresenta ad oggi un problema che gli organi di controllo stanno cercando di risolvere.

HD Blog - Le normative esistono già, inoltre gli stessi produttori hanno cominciato ad inserire anche nei droni consumer, funzionalità geofencing in grado di scongiurare in modo automatico il volo da zone interdette, lo ha fatto DJI con il suo Mavic Pro ed in futuro anche altre realtà si allineeranno a questa scelta, che resta forse una delle migliori per evitare situazioni simili a quella che vi stiamo per raccontare .

L'episodio è accaduto nelle aree dell'aeroporto di Washington, ed è stato confermato dai dialoghi registrati tra l'equipaggio di un Boeing 777 della Air France e la torre di controllo. Il velivolo si trovava in manovra d'atterraggio ad un'altezza di circa 200 mt, quando ha avvistato un drone in hovering ad un'altezza lievemente superiore, di circa 240 mt, ed una distanza di qualche decina di metri dall'aereo nel momento di massima vicinanza. Il fatto ha avuto una risonanza mediatica notevole per via della pericolosità, ed è stato riportato anche dalla NBC.

Negli Stati Uniti il problema è molto più sentito rispetto al nostro paese, troviamo infatti oltre 720.000 droni registrati, una procedura regolamentata per tutti i modelli di peso superiore ai 250 gr.

In Italia non abbiamo un dato preciso sul numero di droni privati in utilizzo, tuttavia dal punto di vista delle regole, sappiamo che è illegale volare a meno di 5 km da un aeroporto, salvo specifiche operazioni speciali approvate dall'ENAC.

L'episodio del drone di Wachington non ha fortunatamente creato problemi, tuttavia è molto probabile che questo precedente possa mettere in moto la macchina legislativa statunitense, al fine di migliorare sia i controlli che calcare ulteriormente la mano sull'aspetto punitivo.