giovedì, febbraio 23, 2017
Il Garante chiede ai colossi del Web di giustificarne le ragioni.

Il suicidio di Tiziana Cantone, giovane donna di 31 anni che si tolse la vita nel settembre scorso dopo la diffusione in rete di alcuni personali video hard senza il suo consenso, provoca un intervento del Garante per la Privacy. Dall'istruttoria emergerebbe che due dei principali motori di ricerca,Yahoo e Google,hanno ancora pagine indicizzate sulle quali sono pubblicate foto e video pornografici associati al nome della donna.

Il punto sulle indagini
Solo pochi giorni fa i carabinieri sono riusciti a sbloccare il telefono cellulare di Tiziana Cantone. La notizia è stata pubblicata da Il Mattino. I militari della sezione cyber-crime del comando provinciale di Napoli hanno estrapolato alcuni file audio risalenti alle ore precedenti alla morte. La verifica di questi file potrebbe dare importanti informazioni su quanto accaduto


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