Non scandalizzare “i piccoli” con la doppia vita, perché lo scandalo distrugge. E’ l’invito del Papa nell’omelia della Messa mattutina a Casa Santa Marta. Francesco esorta quindi a non rimandare la conversione. Il servizio di Debora Donnini: ascolta
Radio Vaticana - “Tagliati la mano”, “togliti l’occhio”, ma “non scandalizzare i piccoli” cioè i giusti, “quelli che si fidano del Signore, che semplicemente credono nel Signore”. L’esortazione del Papa nell’omelia parte dal Vangelo odierno. Per il Signore, infatti, lo scandalo è distruzione:
“Ma cosa è lo scandalo? Lo scandalo è dire una cosa e farne un’altra; è la doppia vita, la doppia vita. La doppia vita in tutto: io sono molto cattolico, io vado sempre a Messa, appartengo a questa associazione e a un’altra; ma la mia vita non è cristiana, non pago il giusto ai miei dipendenti, sfrutto la gente, sono sporco negli affari, faccio riciclaggio del denaro … doppia vita. E tanti cattolici sono così, E questi scandalizzano. Quante volte abbiamo sentito – tutti noi, nel quartiere e in altre parti – ‘ma per essere cattolico come quello, meglio essere ateo’. E’ quello, lo scandalo. Ti distrugge. Ti butta giù. E questo succede tutti i giorni, basta vedere il telegiornale o guardare i giornali. Sui giornali ci sono tanti scandali, e anche c’è la grande pubblicità degli scandali. E con gli scandali si distrugge”.
E il Papa fa l’esempio di una ditta importante che era sull’orlo del fallimento. Le autorità volevano evitare uno sciopero giusto, ma che non avrebbe fatto bene e volevano parlare con i vertici della ditta. La gente poi non aveva i soldi per i bisogni quotidiani perché non riceveva lo stipendio. E il responsabile, un cattolico, stava facendo le vacanze d’inverno su una spiaggia in Medio Oriente e la gente lo ha saputo anche se non è uscito sui giornali. “Questi sono gli scandali”, dice Francesco:
“Gesù dice, nel Vangelo, su questi che fanno lo scandalo, senza dire la parola scandalo, ma si capisce: ‘Ma tu arriverai in Cielo e busserai alla porta e: ‘Sono io, Signore!’ – ‘Ma sì, non ti ricordi? Io andavo in chiesa, ti ero vicino, appartenevo a tale associazione, faccio questo … non ti ricordi di tutte le offerte che ho fatto?’ – ‘Sì, ricordo. Le offerte, quelle le ricordo: tutte sporche. Tutte rubate ai poveri. Non ti conosco’. Quella sarà la risposta di Gesù a questi scandalosi che fanno la doppia vita”.
“La doppia vita viene dal seguire le passioni del cuore, i peccati capitali che sono le ferite del peccato originale”, dice il Papa. Proprio la prima Lettura esorta infatti a non assecondarle e a non confidare nelle ricchezze, non dire: “basto a me stesso”. E Francesco invita dunque a non rimandare la conversione:
“A tutti noi, a ognuno di noi, farà bene, oggi, pensare se c’è qualcosa di doppia vita in noi, di apparire giusti, di sembrare buoni credenti, buoni cattolici ma da sotto fare un’altra cosa; se c’è qualcosa di doppia vita, se c’è un’eccessiva fiducia: ‘Ma, sì, il Signore mi perdonerà poi tutto, ma io continuo …’. Se c’è qualcosa di dire: ‘Sì, questo non va bene, mi convertirò, ma oggi no: domani’. Pensiamo a questo. E approfittiamo della Parola del Signore e pensiamo che il Signore in questo è molto duro. Lo scandalo distrugge”.
Radio Vaticana - “Tagliati la mano”, “togliti l’occhio”, ma “non scandalizzare i piccoli” cioè i giusti, “quelli che si fidano del Signore, che semplicemente credono nel Signore”. L’esortazione del Papa nell’omelia parte dal Vangelo odierno. Per il Signore, infatti, lo scandalo è distruzione:
“Ma cosa è lo scandalo? Lo scandalo è dire una cosa e farne un’altra; è la doppia vita, la doppia vita. La doppia vita in tutto: io sono molto cattolico, io vado sempre a Messa, appartengo a questa associazione e a un’altra; ma la mia vita non è cristiana, non pago il giusto ai miei dipendenti, sfrutto la gente, sono sporco negli affari, faccio riciclaggio del denaro … doppia vita. E tanti cattolici sono così, E questi scandalizzano. Quante volte abbiamo sentito – tutti noi, nel quartiere e in altre parti – ‘ma per essere cattolico come quello, meglio essere ateo’. E’ quello, lo scandalo. Ti distrugge. Ti butta giù. E questo succede tutti i giorni, basta vedere il telegiornale o guardare i giornali. Sui giornali ci sono tanti scandali, e anche c’è la grande pubblicità degli scandali. E con gli scandali si distrugge”.
E il Papa fa l’esempio di una ditta importante che era sull’orlo del fallimento. Le autorità volevano evitare uno sciopero giusto, ma che non avrebbe fatto bene e volevano parlare con i vertici della ditta. La gente poi non aveva i soldi per i bisogni quotidiani perché non riceveva lo stipendio. E il responsabile, un cattolico, stava facendo le vacanze d’inverno su una spiaggia in Medio Oriente e la gente lo ha saputo anche se non è uscito sui giornali. “Questi sono gli scandali”, dice Francesco:
“Gesù dice, nel Vangelo, su questi che fanno lo scandalo, senza dire la parola scandalo, ma si capisce: ‘Ma tu arriverai in Cielo e busserai alla porta e: ‘Sono io, Signore!’ – ‘Ma sì, non ti ricordi? Io andavo in chiesa, ti ero vicino, appartenevo a tale associazione, faccio questo … non ti ricordi di tutte le offerte che ho fatto?’ – ‘Sì, ricordo. Le offerte, quelle le ricordo: tutte sporche. Tutte rubate ai poveri. Non ti conosco’. Quella sarà la risposta di Gesù a questi scandalosi che fanno la doppia vita”.
“La doppia vita viene dal seguire le passioni del cuore, i peccati capitali che sono le ferite del peccato originale”, dice il Papa. Proprio la prima Lettura esorta infatti a non assecondarle e a non confidare nelle ricchezze, non dire: “basto a me stesso”. E Francesco invita dunque a non rimandare la conversione:
“A tutti noi, a ognuno di noi, farà bene, oggi, pensare se c’è qualcosa di doppia vita in noi, di apparire giusti, di sembrare buoni credenti, buoni cattolici ma da sotto fare un’altra cosa; se c’è qualcosa di doppia vita, se c’è un’eccessiva fiducia: ‘Ma, sì, il Signore mi perdonerà poi tutto, ma io continuo …’. Se c’è qualcosa di dire: ‘Sì, questo non va bene, mi convertirò, ma oggi no: domani’. Pensiamo a questo. E approfittiamo della Parola del Signore e pensiamo che il Signore in questo è molto duro. Lo scandalo distrugge”.
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