martedì, gennaio 24, 2017
In un sistema planetario vicino al nostro potrebbero esistere le condizioni adatte per la vita extraterrestre. 

                              di Paolo Antonio Magrì

La notizia arriva dalla San Francisco State University: potrebbe esserci vita extraterrestre molto più vicino di quanto si possa immaginare. Ci troviamo su Wolf1061 (conosciuto anche come Gliese 628 ), un sistema planetario composto da tre pianeti che ruotano attorno ad una nana rossa e che si trova a circa 14 anni luce dal nostro sistema solare in direzione della costellazione dell’Ofiuco. Uno dei suoi tre pianeti, Wolf1061c, sembrerebbe avere tutte le carte in regola per ospitare la vita extraterrestre in quanto le condizioni presenti sullo stesso consentirebbero la presenza di acqua allo stato liquido. Il pianeta, infatti, si trova alla “giusta” distanza dalla sua stella, né troppo vicino né troppo lontano: troppo vicino significherebbe troppo caldo, troppo lontano significherebbe escludere la presenza di acqua liquida.

Rimangono, però, non pochi dubbi sull’atmosfera di Wolf1061c: la sua orbita percorre il bordo interno della fascia abitabile, potendo comportare temperature piuttosto elevate, a causa di un forte effetto serra. "L'afelio e il perielio, ossia i punti di massima e minima distanza dalla stella, mutano più velocemente nel corso del tempo che non quelli della Terra, che variano a cicli dei centinaia di migliaia di anni, e quindi il suo clima potrebbe essere piuttosto caotico", afferma l’astronomo della San Francisco State University, Stephen Kane.

“Al momento”, aggiunge, “è difficile fare ipotesi ragionevoli su Wolf 1061c: non è da escludere che quando l'orbita lo porta un po' più lontano dalla sua stella si vengano a creare condizioni adeguate alla vita. Forse è più difficile quando il pianeta è più vicino al suo sole... Le certezze arriveranno forse solo con ulteriori ricerche e mezzi più sofisticati.” 

Sarà il James Webb Space Telescope, il cui lancio è previsto per il 2018, il telescopio spaziale al quale verrà affidato il compito di studiare l’atmosfera del nostro probabile gemello extra solare. Per il momento, in attesa di “altri lidi”, teniamoci stretti il nostro caro pianeta e cerchiamo di trattarlo bene.


Paolo Antonio Magrì
Ama le sfide e beve adrenalina a colazione. 
www.paoloantoniomagri.com



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