Ad Aleppo la popolazione festeggia nelle strade per l’avvenuta liberazione ma i difensori della democrazia tacciono. O meglio, per essere più esatti: TV e giornali occidentali omettono mostrare le immagini di Aleppo in festa. Si rivolgono invece, anzichè ai testimoni, ai social degli attivisti.
di Patrizio Ricci
Un milione e mezzo di persone (tra cui migliaia di cristiani), festeggiano per la liberazione e la fine di un incubo ma l’informazione mainstream ha un'aria funesta e nervosa. Paradossalmente, le TV ed i corrispondenti occidentali non ci hanno fornito le immagini della folla in festa e non ci hanno riferito la prospettiva che si apre per la popolazione, quando piuttosto una notizia che ha tutto l’aria di essere stata costruita per screditare le forze siriane.
Nella fattispecie, da parte dei media mainstream, viene data per certa la notizia che le milizie irachene al seguito dell’esercito siriano abbiano ucciso deliberatamente 82 civili nelle loro case e di violenze generalizate.
Questo avviene nonostante sia noto che la fonte di questa ‘notizia’ siano i report mandati via twitter e via skype da attivisti pro-ribelli.
Non è qui in discussione che in questa guerra, come in qualunque guerra, ci sia il rischio che il nemico possa essere 'passato alle armi' sul posto, che ci possano essere degli eccessi: la linea di comando può non funzionare nell’impeto di una battaglia. Ma qui non stiamo parlando del nemico, stiamo parlando di civili. E in questo caso, un pò di logica farebbe bene: dopo 2 settimane di accoglienza dei civili in uscita dalla città, i soldati perché si sarebbero messi a sparare in massa su civili inermi? Daltra parte nella sua intervista a Radiovaticana (qui audio), mons Tobji (arcivescovo maronita di Aleppo), riferisce chiaramente del sollievo della popolazione aleppina (nonostante la vita grama dopo 5 anni di guerra).
E’ evidente che se il ‘messaggio’ diffuso dai media mainstream è coerente con qualcosa, è coerente solo con la propria linea seguita finora, ovvero con la propria narrativa . Ma in tutto questo, la stranezza è che l’Onu stesso ammette che le fonti non sono verificabili. In una parola, c’è ‘distrazione’ su particolari significativi. Una vera e propria omissione di cronaca: finora non ho visto una sola immagine video della gente che ha festeggiato per le vie di Aleppo ieri sera, non una sola intervista e badate che molte TV tra cui al Arabiya erano in diretta in vari luoghi della città.
Comunque il commento del portavoce dell’Onu a cui tutti i media fanno riferimento è il seguente:
“While stressing that the United Nations is not able to independently verify these reports, the secretary general is conveying his grave concern to the relevant parties.”, cioè :”Pur sottolineando che le Nazioni Unite non sono in grado di verificare in modo indipendente queste relazioni, il segretario generale trasmette la sua grave preoccupazione per le parti interessate.”
di Patrizio RicciUn milione e mezzo di persone (tra cui migliaia di cristiani), festeggiano per la liberazione e la fine di un incubo ma l’informazione mainstream ha un'aria funesta e nervosa. Paradossalmente, le TV ed i corrispondenti occidentali non ci hanno fornito le immagini della folla in festa e non ci hanno riferito la prospettiva che si apre per la popolazione, quando piuttosto una notizia che ha tutto l’aria di essere stata costruita per screditare le forze siriane.
Nella fattispecie, da parte dei media mainstream, viene data per certa la notizia che le milizie irachene al seguito dell’esercito siriano abbiano ucciso deliberatamente 82 civili nelle loro case e di violenze generalizate.
Questo avviene nonostante sia noto che la fonte di questa ‘notizia’ siano i report mandati via twitter e via skype da attivisti pro-ribelli.
Non è qui in discussione che in questa guerra, come in qualunque guerra, ci sia il rischio che il nemico possa essere 'passato alle armi' sul posto, che ci possano essere degli eccessi: la linea di comando può non funzionare nell’impeto di una battaglia. Ma qui non stiamo parlando del nemico, stiamo parlando di civili. E in questo caso, un pò di logica farebbe bene: dopo 2 settimane di accoglienza dei civili in uscita dalla città, i soldati perché si sarebbero messi a sparare in massa su civili inermi? Daltra parte nella sua intervista a Radiovaticana (qui audio), mons Tobji (arcivescovo maronita di Aleppo), riferisce chiaramente del sollievo della popolazione aleppina (nonostante la vita grama dopo 5 anni di guerra).
E’ evidente che se il ‘messaggio’ diffuso dai media mainstream è coerente con qualcosa, è coerente solo con la propria linea seguita finora, ovvero con la propria narrativa . Ma in tutto questo, la stranezza è che l’Onu stesso ammette che le fonti non sono verificabili. In una parola, c’è ‘distrazione’ su particolari significativi. Una vera e propria omissione di cronaca: finora non ho visto una sola immagine video della gente che ha festeggiato per le vie di Aleppo ieri sera, non una sola intervista e badate che molte TV tra cui al Arabiya erano in diretta in vari luoghi della città.
Comunque il commento del portavoce dell’Onu a cui tutti i media fanno riferimento è il seguente:
“While stressing that the United Nations is not able to independently verify these reports, the secretary general is conveying his grave concern to the relevant parties.”, cioè :”Pur sottolineando che le Nazioni Unite non sono in grado di verificare in modo indipendente queste relazioni, il segretario generale trasmette la sua grave preoccupazione per le parti interessate.”
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