Secondo nuovi studi il pianeta rosso sarebbe più “asciutto” di quanto si credesse.
di Paolo Antonio Magrì
Si preannuncia vita dura per gli scienziati ostinati a trovare tracce che dimostrino la presenza della vita nel passato di Marte. La ricerca condotta da un team della Scotland's University di Stirling ha determinato che il pianeta rosso è ancora più “asciutto” di quanto si potesse pensare in un primo momento, molto di più dei peggiori deserti terrestri. "Le evidenze scientifiche rivelano che più di tre miliardi di anni fa Marte era bagnato e abitabile" ha scritto il Dr. Christian Schröder, Docente di Scienze Ambientali e di esplorazione planetaria presso l'Università di Stirling.
Tuttavia, continua, questa recente ricerca riafferma quanto arido sia oggi l'ambiente marziano. Questo dato complicherebbe il lavoro e soprattutto le aspettative di successo del Rover Opportunity e in generale della ricerca di vita sul pianeta, richiedendo un livello di esplorazione più “profondo” e non solo in senso figurato: bisognerà scavare di più per poter trovare “sacche di vita” lontane da radiazioni e aridità della superficie. Saranno, quindi, necessarie nuove e diverse strumentazioni se si vorrà insistere in questo progetto.
Paolo Antonio Magrì
www.paoloantoniomagri.com
Fonte: Fantascienza.com
di Paolo Antonio MagrìSi preannuncia vita dura per gli scienziati ostinati a trovare tracce che dimostrino la presenza della vita nel passato di Marte. La ricerca condotta da un team della Scotland's University di Stirling ha determinato che il pianeta rosso è ancora più “asciutto” di quanto si potesse pensare in un primo momento, molto di più dei peggiori deserti terrestri. "Le evidenze scientifiche rivelano che più di tre miliardi di anni fa Marte era bagnato e abitabile" ha scritto il Dr. Christian Schröder, Docente di Scienze Ambientali e di esplorazione planetaria presso l'Università di Stirling.
Tuttavia, continua, questa recente ricerca riafferma quanto arido sia oggi l'ambiente marziano. Questo dato complicherebbe il lavoro e soprattutto le aspettative di successo del Rover Opportunity e in generale della ricerca di vita sul pianeta, richiedendo un livello di esplorazione più “profondo” e non solo in senso figurato: bisognerà scavare di più per poter trovare “sacche di vita” lontane da radiazioni e aridità della superficie. Saranno, quindi, necessarie nuove e diverse strumentazioni se si vorrà insistere in questo progetto.
Paolo Antonio Magrì
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