La terra trema ancora. Scossa di magnitudo 6.5 in Umbria, epicentro tra Norcia, Preci e Castel Sant'Angelo sul Nera. Il terremoto è stato a 10 km di profondità. L'ingv: "E' la stessa faglia di Amatrice".
Una nuova fortissima scossa di terremoto è stata avvertita questa mattina alle 7,40 in tutto il Centro Italia. Dopo una serie di revisioni, confermato che si tratta di un sisma di magnitudo 6,5 e profondità 10 km con epicentro tra Marche e Umbria, nella zona già duramente colpita dagli eventi del 24 agosto e di questa settimana. La scossa è stata avvertita fortissima in tutto il centro Italia ma anche lungo tutto il paese, da Bolzano alla Puglia.
Il terremoto di oggi ha un'intensità tale da interessare una zona che si estende per almeno 20-25 chilometri. In particolare, l'epicentro della scossa è ubicato tra le province di Macerata, Perugia e Ascoli Piceno, a 7 km da Castelsantangelo Sul Nera, 5 km da Norcia e 17 km da Arquata del Tronto. Anche ad Amatrice, con le nuove scosse, ci sono stati nuovi crolli che hanno riguardato anche il "palazzo rosso" rimasto in piedi il 24 agosto in mezzo a cumuli di macerie. Si tratterebbe di uno dei terremoti più forti nella storia del paese, superando le magnitudo registrate a L'Aquila, Amatrice e Irpinia.
Tre persone sono state estratte vive dalle macerie a Tolentino, dove si sono avuti diversi crolli a seguito dell'ultima scossa. Lo si apprende da fonti della Protezione civile. Due persone sono state salvate subito dopo la forte scossa di terremoto a Poggio Vitellino una frazione di Amatrice. Non vengono segnalate al momento vittime.
Diversi i crolli nella zona di Preci, tra centro e frazioni, dove il sindaco Pietro Bellini sta verificando le condizioni della popolazione: "La mattina la gente torna nelle abitazioni per prendere le cose che gli servono". Ma è da Norcia che arriverebbero le notizie più drammatiche, secondo la presidente della Regione Catiuscia Marini. Il sindaco ha parlato di una "situazione disastrosa". Completamente compromesso il patrimonio artistico-culturale: la Basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria argentea sono crollate, lasciando in piedi solo parte delle facciate e delle strutture.
Molte strade non sono praticabili, la statale è chiusa e si verifica la sicurezza per scongiurare il rischio frane sulle strade minori. Salaria bloccata per caduta massi ed un cavalcavia pericolante. Accertamenti sulle linee ferroviarie. Paura anche a Roma, dove sono decine le chiamate ai Vigili del Fuoco e l'ascensore di un palazzo sarebbe caduto, fortunatamente senza danni a persone. Bloccato temporaneamente il servizio metro. Chiusa anche la Basilica di San Pietro, per effettuare verifiche dopo la caduta di cornicioni, l'apparizione di crepe e la segnalazione del distacco di uno dei supporti che tiene un grosso candelabro.
Le testimonianze. "E' crollato tutto, vedo colonne di fumo, è un disastro, in disastro!". Lo dice il sindaco di Ussita, uno dei comuni più colpiti dal sisma del 26 ottobre, Marco Rinaldi, subito dopo l'ultima forte scossa: "Dormivo in auto, ho visto l'inferno...". "E' venuto tutto giù, ormai non ci stanno più i paesi". Così il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci: "Per fortuna che erano zone rosse. La poca gente che è rimasta è scesa in strada". Il racconto del sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci: "Io sono a Fano, dove vivo, ma mi dicono che ci sono stati crolli, che è un disastro! Si è aperta la terra, c'è fumo,un disastro. Spero che i testoni che erano rimasti a Santangelo si siano spostati nella notte"
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Diversi i crolli nella zona di Preci, tra centro e frazioni, dove il sindaco Pietro Bellini sta verificando le condizioni della popolazione: "La mattina la gente torna nelle abitazioni per prendere le cose che gli servono". Ma è da Norcia che arriverebbero le notizie più drammatiche, secondo la presidente della Regione Catiuscia Marini. Il sindaco ha parlato di una "situazione disastrosa". Completamente compromesso il patrimonio artistico-culturale: la Basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria argentea sono crollate, lasciando in piedi solo parte delle facciate e delle strutture.
Molte strade non sono praticabili, la statale è chiusa e si verifica la sicurezza per scongiurare il rischio frane sulle strade minori. Salaria bloccata per caduta massi ed un cavalcavia pericolante. Accertamenti sulle linee ferroviarie. Paura anche a Roma, dove sono decine le chiamate ai Vigili del Fuoco e l'ascensore di un palazzo sarebbe caduto, fortunatamente senza danni a persone. Bloccato temporaneamente il servizio metro. Chiusa anche la Basilica di San Pietro, per effettuare verifiche dopo la caduta di cornicioni, l'apparizione di crepe e la segnalazione del distacco di uno dei supporti che tiene un grosso candelabro.
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