lunedì, ottobre 31, 2016
Prosegue il lavoro della Protezione civile e dei soccorritori impegnati tra Umbria, Marche e Lazio dopo la scossa di 6.5 di ieri mattina. Il patrimonio artistico è compromesso. Appello della Coldiretti per allevatori locali.

Ancora una prima notte dopo il terremoto da trascorrere in auto o nelle strutture di accoglienza per la popolazione colpita tra Umbria, Marche e Lazio. Diverse le scosse avvertite, la più forte di magnitudo 4.2, registrata alle 4:27 dall'Ingv. Al momento risultano quasi 8mila le persone assistite. In particolare, sono oltre 900 in Umbria: quasi 400 presso strutture alberghiere nell'area del Trasimeno e oltre 500 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale.

Nelle Marche, in generale, gli assistiti sono circa 6.500, di cui oltre 2.000 negli alberghi sulla costa adriatica, 4.000 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale e le altre in strutture ricettive agibili sul territorio. Ma a questi la Protezione civile stima che debbano essere aggiunte circa 3.000 persone che hanno trascorso la notte in strutture di prima accoglienza in corso di allestimento tra Umbria e Marche.

La scossa di ieri alle 7,40 di mattina ha di fatto azzerato il lavoro fatto dalla Protezione civile, chiamata ora a rifare ogni analisi per la messa in sicurezza delle aree. Fortunatamente il numero di vittime e feriti è stato praticamente nullo, ma la distruzione è stata devastante ed alcuni paesi colpiti non esistono più. La parte alta della frazione di Castelluccio di Norcia è stata praticamente rasa al suolo. Stessa sorte a frazioni già vittime del sisma di Agosto.

Un patrimonio artistico compromesso e borghi ricchi di storia come Norcia hanno perso il loro passato. Le immagini che arrivano dalla cittadina sono spettrali. Piazza San Benedetto, il centro di Norcia, è completamente invasa da polvere e macerie. La Basilica di San Benedetto è completamente crollata: in piedi è rimasto solo il frontone con grosse lesioni. Il tetto della cattedrale di Santa Maria Argentea è crollato e grosse pietre sono in terra. Il centro è isolato e l'accesso vietato per motivi di sicurezza.

Ci sono anche altri centri che richiedono un immediato intervento di protezione, al fine di evitare ulteriori crolli, dai santuari alle chiese di paese, dagli edifici storici finanche al "colle" dell'Infinito di Leopardi, dove si è aperta una frattura. Dove, invece, i centri medievali si sono parzialmente salvati, spesso sono le aree residenziali nuove ad essere state cancellate.

Intanto la Coldiretti ha lanciato un appello per gli allevatori locali colpiti dal sisma. L'associazione chiede di "dare alle aziende danneggiate la possibilità di rimanere sul posto con roulotte e camper per continuare a curare i proprio animali, mucche e pecore soprattutto, in attesa dell'arrivo dei moduli abitativo e delle cosiddette guardianie per il ricovero del bestiame". L'area conta, infatti, 900 aziende agricole attive nell'allevamento, "con la produzione di carne e formaggio ed eccellenze come il Vitellone Bianco Igp o il pecorino dei Sibillini".


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