martedì, settembre 13, 2016
Secondo la Corte Suprema la norma è “legale sul piano del diritto israeliano e del diritto internazionale”. Salvare una vita è "una priorità” e lo Stato è “responsabile” dei prigionieri.

La Corte suprema di Israele ha rigettato la petizione dell'associazione dei medici contro l'alimentazione forzata dei detenuti. Il provvedimento preso dal Parlamento dunque ha un profilo di 'costituzionalità'. Lo sciopero della fame dei detenuti palestinesi è molto diffuso nelle carceri, da qui la legge con le reazioni dei medici "legge sproporzionata non etica che viola la dignità umana"; per contro la Corte l'ha ritenuta: "degna del fine e conforme ai valori di Israele".

La sentenza è giunta ieri, dopo mesi di polemiche e dibattiti circa un provvedimento controverso che, secondo attivisti e Ong, viola in modo palese i diritti umani.

Secondo i promotori, questa legge intende limitare il numero di detenuti che promuove questa forma di protesta. La pratica del digiuno diffusa fra i palestinesi; un gesto che, secondo Israele, il più delle volte diventa una forma di ricatto piuttosto che una protesta.


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