L'aria è quella di una "sentenza già scritta". La Iaaf chiede una condanna a 8 anni. Il marciatore conoscerà il proprio destino proprio il giorno in cui si dovrebbe disputare la "sua" gara.
Ci sono volute ben 10 ore per decidere di non decidere. Il Tas non si è pronunciato, rinviando tutto al 12 agosto, il giorno in cui si corre la 20 km che il marciatore potrebbe disputare. Si è chiusa così una giornata interminabile per l'altoatesino, con la Iaaf che ha richiesto una squalifica di 8 anni. L'impressione dominante, però, resta quella di una "sentenza già scritta" che confermerebbe l'esclusione del marciatore dai Giochi.
Davanti al panel presieduto dall'austriaco Michael Geistingler, ex segretario della federazione internazionale di biathlon, la difesa di Schwazer ha puntato prima di tutto a dimostrare l'esistenza di vizi procedurali che farebbero passare in secondo piano anche la positività al controllo effettuato a capodanno a Racines.
Nessuno si è sbottonato. Rientrato immediatamente in hotel l'atleta, a parlare, brevemente, è stato l'avvocato difensore Gehrard Brandstaetter: "Non possiamo fare altre dichiarazioni perché non vogliamo compromettere l'esito dell'arbitrato". Unico retroscena trapelato sarebbe l'evidente nervosismo dell'allenatore Sandro Donati, che nel corso dell'udienza, sarebbe uscito sbattendo la porta salvo rientrare successivamente.
A ribadire il silenzio di Schwazer anche l'avvocato Giuseppe Sorcinelli:"Alex, Sandro Donati ed i legali non possono rilasciare dichiarazioni: la procedura arbitrale confidenziale non lo permette. [...] Il ragazzo continuerà ad allenarsi e vi prego di lasciarlo tranquillo. Posso solo dire che il Tribunale ha assicurato che depositerà la decisione quanto prima, venerdì è il termine massimo per consentirgli di partecipare alla 20 km. Ci scusiamo a nome di Alex con tutti per la lunga attesa di oggi, ma non è una decisione di Alex di non parlare. Non è una scelta sua non parlare e sottrarsi al confronto: dovete capire che potrebbero derivare grandi problemi".
A confermare il generale pessimismo che ha accompagnato la giornata, anche la scarsa sopportazione dei giudici del Tas per l'elevata presenza di giornalisti e telecamere fuori dall'hotel. Già il fatto che la sentenza vada a cadere proprio il giorno della 20 km, appare come un sinistro presagio per il bolzanino.
Ci sono volute ben 10 ore per decidere di non decidere. Il Tas non si è pronunciato, rinviando tutto al 12 agosto, il giorno in cui si corre la 20 km che il marciatore potrebbe disputare. Si è chiusa così una giornata interminabile per l'altoatesino, con la Iaaf che ha richiesto una squalifica di 8 anni. L'impressione dominante, però, resta quella di una "sentenza già scritta" che confermerebbe l'esclusione del marciatore dai Giochi.
Davanti al panel presieduto dall'austriaco Michael Geistingler, ex segretario della federazione internazionale di biathlon, la difesa di Schwazer ha puntato prima di tutto a dimostrare l'esistenza di vizi procedurali che farebbero passare in secondo piano anche la positività al controllo effettuato a capodanno a Racines.
Nessuno si è sbottonato. Rientrato immediatamente in hotel l'atleta, a parlare, brevemente, è stato l'avvocato difensore Gehrard Brandstaetter: "Non possiamo fare altre dichiarazioni perché non vogliamo compromettere l'esito dell'arbitrato". Unico retroscena trapelato sarebbe l'evidente nervosismo dell'allenatore Sandro Donati, che nel corso dell'udienza, sarebbe uscito sbattendo la porta salvo rientrare successivamente.
A ribadire il silenzio di Schwazer anche l'avvocato Giuseppe Sorcinelli:"Alex, Sandro Donati ed i legali non possono rilasciare dichiarazioni: la procedura arbitrale confidenziale non lo permette. [...] Il ragazzo continuerà ad allenarsi e vi prego di lasciarlo tranquillo. Posso solo dire che il Tribunale ha assicurato che depositerà la decisione quanto prima, venerdì è il termine massimo per consentirgli di partecipare alla 20 km. Ci scusiamo a nome di Alex con tutti per la lunga attesa di oggi, ma non è una decisione di Alex di non parlare. Non è una scelta sua non parlare e sottrarsi al confronto: dovete capire che potrebbero derivare grandi problemi".
A confermare il generale pessimismo che ha accompagnato la giornata, anche la scarsa sopportazione dei giudici del Tas per l'elevata presenza di giornalisti e telecamere fuori dall'hotel. Già il fatto che la sentenza vada a cadere proprio il giorno della 20 km, appare come un sinistro presagio per il bolzanino.
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