Sparatorie quotidiane e aumento di omicidi causati dalle forze dell'ordine rischiano di oscurare il lascito dei giochi olimpici.
di Dario Cataldo
La denuncia arriva da Amnesty International e Human Right Watch, che tre giorni prima della cerimonia di apertura delle Olimpiadi brasiliane, rilasciano dati scioccanti: un aumento del 103% del tasso di omicidi generato dalle forze dell'ordine tra il 2015 e la prima parte del 2016.
Dai numeri forniti dall’Istituto di sicurezza pubblica dello Stato di Rio de Janeiro, la polizia della metropoli avrebbe ucciso 49 persone nel giugno 2016, 40 a maggio e 35 ad aprile. Da quando nel 2009, la città ha vinto la gara per ospitare i Giochi Olimpici, la polizia ha ucciso più di 2.600 persone in città.
Il direttore di Amnesty International Brasile, Atila Roque, in merito dichiara: "Proprio quando pensavamo che i livelli di brutalità della polizia non avrebbero potuto essere più scioccanti, lo sono. Il Brasile ha perso le Olimpiadi prima ancora di cominciare. L’aumento apparentemente inarrestabile di omicidi a opera della polizia ha messo in serio dubbio ogni possibilità di una eredità olimpica positiva in materia di sicurezza pubblica".
Per Human Rights Watch e Amnesty International la polizia di Rio negli ultimi dieci anni avrebbe ucciso circa di 8000 persone, in cui spesso la brutalità è stata protagonista in esecuzioni extragiudiziali. Dai Report aggiornati, rilasciati dalle due organizzazioni, si precisa che gli abusi di forza letale sono in aumento: dei 35 casi denunciati nel 2009, si è arrivati a 64, di cui 12 avvenuti negli ultimi due anni. Il totale è di 116 persone ammazzate; tra loro almeno 24 bambini.
Anche nell'anno in cui si sono svolti i Mondiali di Calcio, nel 2014, il numero dei decessi per conto della Polizia è aumentato del 40%. Durante gli ultimi mesi prima delle Olimpiadi, la violenza si è moltiplicata, specie con misure repressive nelle favelas.
Con la pubblicazione del documento "Non c’è spazio per la violenza in questi Giochi!" Amnesty lancia un appello agli organizzatori delle Olimpiadi e alle autorità brasiliane, al fine di evitare la reiterata violazione dei diritti umani da parte delle forze dell'ordine.
di Dario Cataldo
La denuncia arriva da Amnesty International e Human Right Watch, che tre giorni prima della cerimonia di apertura delle Olimpiadi brasiliane, rilasciano dati scioccanti: un aumento del 103% del tasso di omicidi generato dalle forze dell'ordine tra il 2015 e la prima parte del 2016.
Dai numeri forniti dall’Istituto di sicurezza pubblica dello Stato di Rio de Janeiro, la polizia della metropoli avrebbe ucciso 49 persone nel giugno 2016, 40 a maggio e 35 ad aprile. Da quando nel 2009, la città ha vinto la gara per ospitare i Giochi Olimpici, la polizia ha ucciso più di 2.600 persone in città.
Il direttore di Amnesty International Brasile, Atila Roque, in merito dichiara: "Proprio quando pensavamo che i livelli di brutalità della polizia non avrebbero potuto essere più scioccanti, lo sono. Il Brasile ha perso le Olimpiadi prima ancora di cominciare. L’aumento apparentemente inarrestabile di omicidi a opera della polizia ha messo in serio dubbio ogni possibilità di una eredità olimpica positiva in materia di sicurezza pubblica".
Per Human Rights Watch e Amnesty International la polizia di Rio negli ultimi dieci anni avrebbe ucciso circa di 8000 persone, in cui spesso la brutalità è stata protagonista in esecuzioni extragiudiziali. Dai Report aggiornati, rilasciati dalle due organizzazioni, si precisa che gli abusi di forza letale sono in aumento: dei 35 casi denunciati nel 2009, si è arrivati a 64, di cui 12 avvenuti negli ultimi due anni. Il totale è di 116 persone ammazzate; tra loro almeno 24 bambini.
Anche nell'anno in cui si sono svolti i Mondiali di Calcio, nel 2014, il numero dei decessi per conto della Polizia è aumentato del 40%. Durante gli ultimi mesi prima delle Olimpiadi, la violenza si è moltiplicata, specie con misure repressive nelle favelas.
Con la pubblicazione del documento "Non c’è spazio per la violenza in questi Giochi!" Amnesty lancia un appello agli organizzatori delle Olimpiadi e alle autorità brasiliane, al fine di evitare la reiterata violazione dei diritti umani da parte delle forze dell'ordine.
| Tweet |
Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.