Nel giorno dell'anniversario della strage di via D'Amelio il presidente Mattarella ha ricordato il giudice Paolo Borsellino così.
«Nell'anniversario della strage di via D'Amelio - che la mafia concepì e realizzò con la medesima, disumana ferocia dell'azione terroristica di pochi mesi prima a Capaci - desidero rinnovare il mio commosso omaggio a Paolo Borsellino e agli agenti caduti, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. La memoria del loro sacrificio è incancellabile nella coscienza degli italiani e costituisce parte intangibile della riscossa dei cittadini onesti contro la sopraffazione, contro il giogo liberticida delle organizzazioni criminali e contro le loro reti di complicità».
E' quanto ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
«Paolo Borsellino e Giovanni Falcone - ha proseguito il Presidente - sono stati magistrati di straordinario valore, uniti dal medesimo impegno e drammatico destino. Uomini coraggiosi, che hanno ottenuto successi storici contro il cancro mafioso. Servitori della Repubblica, hanno cercato la verità con tenacia, rigore, intelligenza e, nel contempo, hanno promosso la legalità in un fecondo rapporto con la società e le istituzioni.
L'assassinio di Borsellino, delle donne e degli uomini della scorta, costituisce una ferita grave inferta nel corpo della democrazia italiana. L'azione e l'esempio di queste personalità costituiscono un'eredità ricca e positiva, a cui hanno potuto attingere tanti altri servitori dello Stato, e, insieme a loro, numerosi cittadini e tanti giovani. Dobbiamo essere consapevoli di questo patrimonio e impiegarlo perché la vittoria sulla criminalità sia piena.
Onorare Borsellino significa continuare la sua battaglia. Lo Stato e la società hanno gli anticorpi per colpire e sconfiggere tutte le mafie. Il diritto e l'ordinamento democratico costituiscono garanzie, oltre che irrinunciabili presidi di civiltà. Sta alla responsabilità di tutti procedere con coerenza e determinazione. Lo spirito di unità tra le forze migliori della comunità è indispensabile in questo impegno prioritario».
«Con questo spirito, - ha concluso Mattarella - desidero esprimere la mia vicinanza ai familiari e la mia partecipazione al dolore che si rinnova. Tutta l'Italia che ama la libertà e la giustizia è con loro».
«Nell'anniversario della strage di via D'Amelio - che la mafia concepì e realizzò con la medesima, disumana ferocia dell'azione terroristica di pochi mesi prima a Capaci - desidero rinnovare il mio commosso omaggio a Paolo Borsellino e agli agenti caduti, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. La memoria del loro sacrificio è incancellabile nella coscienza degli italiani e costituisce parte intangibile della riscossa dei cittadini onesti contro la sopraffazione, contro il giogo liberticida delle organizzazioni criminali e contro le loro reti di complicità».
E' quanto ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
«Paolo Borsellino e Giovanni Falcone - ha proseguito il Presidente - sono stati magistrati di straordinario valore, uniti dal medesimo impegno e drammatico destino. Uomini coraggiosi, che hanno ottenuto successi storici contro il cancro mafioso. Servitori della Repubblica, hanno cercato la verità con tenacia, rigore, intelligenza e, nel contempo, hanno promosso la legalità in un fecondo rapporto con la società e le istituzioni.
L'assassinio di Borsellino, delle donne e degli uomini della scorta, costituisce una ferita grave inferta nel corpo della democrazia italiana. L'azione e l'esempio di queste personalità costituiscono un'eredità ricca e positiva, a cui hanno potuto attingere tanti altri servitori dello Stato, e, insieme a loro, numerosi cittadini e tanti giovani. Dobbiamo essere consapevoli di questo patrimonio e impiegarlo perché la vittoria sulla criminalità sia piena.
Onorare Borsellino significa continuare la sua battaglia. Lo Stato e la società hanno gli anticorpi per colpire e sconfiggere tutte le mafie. Il diritto e l'ordinamento democratico costituiscono garanzie, oltre che irrinunciabili presidi di civiltà. Sta alla responsabilità di tutti procedere con coerenza e determinazione. Lo spirito di unità tra le forze migliori della comunità è indispensabile in questo impegno prioritario».
«Con questo spirito, - ha concluso Mattarella - desidero esprimere la mia vicinanza ai familiari e la mia partecipazione al dolore che si rinnova. Tutta l'Italia che ama la libertà e la giustizia è con loro».
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