Una presenza che tra l'Oceania e l'Asia supera le 1460 unità. I frati minori, alla sequela del Serafico Padre San Francesco, portano avanti l'essenza dello spirito di evangelizzazione pacifica ed ecumenica.
Nonostante siano passati diversi secoli da quanto Francesco d'Assisi ha rivoluzionato dalle fondamenta la decadente istituzione clericale del tempo, i frutti continuano a essere abbondanti e succosi. A testimoniarlo sono i frati minori che sparsi nei cinque continenti, portano la "Buona Novella" negli ambienti più disparati.
Un messaggio antico ma sempre attuale, capace di scuotere la storia e creare nuove possibilità in cui fare attecchire l'amore per Dio e per il prossimo. In questo, il Santo Padre sembra dare una grossa mano, a testimonianza di una forte impronta francescana, che non si limita sono al nome assunto da Pontefice.
Come sottolinea il Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori, fra Michael Perry, coloro che svolgono la preziosa opera di testimonianza di vita evangelica e di servizio ai poveri sono “un segno per risvegliare la speranza". Con una presenza totale nel mondo di circa 13,5 mila frati, la comunità francescana universale possiede 98 Province, oltre le Custodie autonome o dipendenti e Conferenze dei ministri provinciali.
Nel solo Continente asiatico, l'impronta francescana è segnata da una storia di lunga durata, le cui radici missionarie risalgono a 800 anni fa. I documenti fanno risalire le prime spedizioni a Giovanni di Pian del Carpine prima, inviato da papa Innocenzo IV che giunse nel 1245 alla capitale mongola di Karakorum e Guglielmo di Rubruck dopo, partito nel 1252, il quale visitò il regno mongolo nella Russia meridionale, e si spinse ancora più a Oriente, fino alla corte del Gran Khan.
A seguire, nel 1286 toccò a Giovanni da Montecorvino, il frate che a Pechino fondò nel 1307, con il sostegno di papa Clemente V, la prima diocesi, 200 anni prima dell'arrivo dei missionari gesuiti. In terra musulmana, nel Vicino Oriente, i francescani inaugurano la prima missione con iniziative fondamentali come la fondazione della Custodia francescana di Terrasanta, nella prima metà del 1300.
Una Rivoluzione pacifica, senza brandire la spada, con la forza e il coraggio del Vangelo. Un esempio di coerenza cristiana che rende giustizia ai tanti missionari sparsi per il mondo, che mettono a repentaglio la propria vita per donarla agli altri.
Nonostante siano passati diversi secoli da quanto Francesco d'Assisi ha rivoluzionato dalle fondamenta la decadente istituzione clericale del tempo, i frutti continuano a essere abbondanti e succosi. A testimoniarlo sono i frati minori che sparsi nei cinque continenti, portano la "Buona Novella" negli ambienti più disparati.
Un messaggio antico ma sempre attuale, capace di scuotere la storia e creare nuove possibilità in cui fare attecchire l'amore per Dio e per il prossimo. In questo, il Santo Padre sembra dare una grossa mano, a testimonianza di una forte impronta francescana, che non si limita sono al nome assunto da Pontefice.
Come sottolinea il Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori, fra Michael Perry, coloro che svolgono la preziosa opera di testimonianza di vita evangelica e di servizio ai poveri sono “un segno per risvegliare la speranza". Con una presenza totale nel mondo di circa 13,5 mila frati, la comunità francescana universale possiede 98 Province, oltre le Custodie autonome o dipendenti e Conferenze dei ministri provinciali.
Nel solo Continente asiatico, l'impronta francescana è segnata da una storia di lunga durata, le cui radici missionarie risalgono a 800 anni fa. I documenti fanno risalire le prime spedizioni a Giovanni di Pian del Carpine prima, inviato da papa Innocenzo IV che giunse nel 1245 alla capitale mongola di Karakorum e Guglielmo di Rubruck dopo, partito nel 1252, il quale visitò il regno mongolo nella Russia meridionale, e si spinse ancora più a Oriente, fino alla corte del Gran Khan.
A seguire, nel 1286 toccò a Giovanni da Montecorvino, il frate che a Pechino fondò nel 1307, con il sostegno di papa Clemente V, la prima diocesi, 200 anni prima dell'arrivo dei missionari gesuiti. In terra musulmana, nel Vicino Oriente, i francescani inaugurano la prima missione con iniziative fondamentali come la fondazione della Custodia francescana di Terrasanta, nella prima metà del 1300.
Una Rivoluzione pacifica, senza brandire la spada, con la forza e il coraggio del Vangelo. Un esempio di coerenza cristiana che rende giustizia ai tanti missionari sparsi per il mondo, che mettono a repentaglio la propria vita per donarla agli altri.
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