Secondo la "Gazzetta dello Sport" il marciatore, già squalificato per Epo prima dei Giochi di Londra 2012, non avrebbe superato un controllo effettuato a inizio anno. L''avvocato: "Accuse false e mostruose". Indetta una conferenza stampa per le 18: "Non so se questa volta riuscirò a rialzarmi e non parlo solo dello sport".
Positivo. Ancora una volta, il destino di Alex Schwazer torna ad incrociarsi con l'incubo doping. Secondo quanto riporta stamani la "Gazzetta dello Sport", il 31enne marciatore altoatesino sarebbe stato controllato a sorpresa dalla Iaaf ad inizio gennaio a Vipiteno durante le vacanze di Capodanno. Il test, negativo al tempo, rianalizzato a maggio avrebbe riscontrato una quantità abnorme di anabolizzanti steroidi.
Un fulmine a ciel sereno. Era tornato a gareggiare l'8 maggio scorso, dopo la squalifica che gli era stata inflitta per la positività all'Epo, riscontrata in un controllo preolimpico del 30 luglio 2012. Da allora un susseguirsi di polemiche, per il suo ritorno nella squadra olimpica, e di controlli a sorpresa da parte di Iaaf e Wada, tutti negativi. O quasi.
Clamorosa la dinamica del controllo positivo. Il test risale al 1° gennaio scorso a Vipiteno durante le vacanze di Capodanno e riguarda un campione sangue e urina che aveva dato esito negativo come anche i molti controlli successivi. Soltanto il 12 maggio in un nuovo controllo, dopo la qualificazione per Rio ottenuta l'8, la Iaaf avrebbe riscontrato, in un controllo mirato sugli steroidi, una quantità enorme di anabolizzanti.
Una notizia tenuta nascosta fino a ieri alle ore 19, per estrema sicurezza è stato detto, ma che di fatto squarcia l'atmosfera festosa che doveva accompagnare, oggi al Quirinale, la cerimonia di consegna della bandiera da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Federica Pellegrini, portabandiera azzurra alle Olimpiadi di Rio.
Stupore e cautela tra gli sportivi. "Oggi per la squadra olimpica c'è un clima di festa e non dev'essere assolutamente intaccato da questa notizia" ha commentato la nuotatrice. "Al momento sono sconvolto" le parole di Alfio Giomi, presidente della Fidal, "È appena successo e, onestamente, non so se darla per vera". Infine Filippo Magnini: "Sicuramente c'è qualcosa di strano", concludendo "Non mi posso sbilanciare, speriamo non sia così".
Immediate le reazioni del legale e dell'atleta. "Si tratta di accuse false e mostruose", il commento dell'avvocato di Schwarzer, Gerhard Brandstatter."Ora è successo quello che Alex ha sempre temuto, ma noi ci difenderemo e faremo causa", ha detto "Tutta questa vicenda ci sembra illogica, dobbiamo capire che cosa sia successo, non capisco perché il test effettuato il 1° gennaio abbia dato esito negativo e la stessa provetta ri-testata il 12 maggio abbia dato esito positivo. Prima di fornire ulteriori aspetti dobbiamo prima parlarci tra di noi e capire che cosa sia accaduto".
Lapidarie, invece, le parole dell'atleta: "Non so se questa volta riuscirò a rialzarmi e non parlo solo dello sport di cui in questo momento non mi frega nulla". Parole dure per il 31enne che, pur dividendo il mondo dello sport, dall'aprile 2015 si era affidato al paladino della lotta al doping, Sandro Donati, per risollevarsi.
Per le 18 è prevista una conferenza stampa a Bolzano presso l'hotel Laurin, per contestare le accuse, che se venissero confermate, certificherebbero la sua radiazione a vita.
Positivo. Ancora una volta, il destino di Alex Schwazer torna ad incrociarsi con l'incubo doping. Secondo quanto riporta stamani la "Gazzetta dello Sport", il 31enne marciatore altoatesino sarebbe stato controllato a sorpresa dalla Iaaf ad inizio gennaio a Vipiteno durante le vacanze di Capodanno. Il test, negativo al tempo, rianalizzato a maggio avrebbe riscontrato una quantità abnorme di anabolizzanti steroidi.
Un fulmine a ciel sereno. Era tornato a gareggiare l'8 maggio scorso, dopo la squalifica che gli era stata inflitta per la positività all'Epo, riscontrata in un controllo preolimpico del 30 luglio 2012. Da allora un susseguirsi di polemiche, per il suo ritorno nella squadra olimpica, e di controlli a sorpresa da parte di Iaaf e Wada, tutti negativi. O quasi.
Clamorosa la dinamica del controllo positivo. Il test risale al 1° gennaio scorso a Vipiteno durante le vacanze di Capodanno e riguarda un campione sangue e urina che aveva dato esito negativo come anche i molti controlli successivi. Soltanto il 12 maggio in un nuovo controllo, dopo la qualificazione per Rio ottenuta l'8, la Iaaf avrebbe riscontrato, in un controllo mirato sugli steroidi, una quantità enorme di anabolizzanti.
Stupore e cautela tra gli sportivi. "Oggi per la squadra olimpica c'è un clima di festa e non dev'essere assolutamente intaccato da questa notizia" ha commentato la nuotatrice. "Al momento sono sconvolto" le parole di Alfio Giomi, presidente della Fidal, "È appena successo e, onestamente, non so se darla per vera". Infine Filippo Magnini: "Sicuramente c'è qualcosa di strano", concludendo "Non mi posso sbilanciare, speriamo non sia così".Immediate le reazioni del legale e dell'atleta. "Si tratta di accuse false e mostruose", il commento dell'avvocato di Schwarzer, Gerhard Brandstatter."Ora è successo quello che Alex ha sempre temuto, ma noi ci difenderemo e faremo causa", ha detto "Tutta questa vicenda ci sembra illogica, dobbiamo capire che cosa sia successo, non capisco perché il test effettuato il 1° gennaio abbia dato esito negativo e la stessa provetta ri-testata il 12 maggio abbia dato esito positivo. Prima di fornire ulteriori aspetti dobbiamo prima parlarci tra di noi e capire che cosa sia accaduto".
Lapidarie, invece, le parole dell'atleta: "Non so se questa volta riuscirò a rialzarmi e non parlo solo dello sport di cui in questo momento non mi frega nulla". Parole dure per il 31enne che, pur dividendo il mondo dello sport, dall'aprile 2015 si era affidato al paladino della lotta al doping, Sandro Donati, per risollevarsi.
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