Ogni sabato a ‘Si può fare’ su Radio 24 e Radio Immaginaria la testimonianza di un bullo: “Non mi piace fare a rissa perché so che non mi controllo e qualche volta faccio del male. Ora tutti mi considerano un bullo”.
“In paese mi considerano un bullo, ma io non lo sono. Lo pensano perché qualche volta ho fatto rissa a causa di offese. Non erano scherzi, (quel ragazzo) mi ha offeso di brutto. Io gli ho detto che non voglio fare a rissa davanti a tutti, non mi piace. Non mi piace fare a rissa perché so che non mi controllo e qualche volta faccio del male ma non mi piace. Ora tutti mi considerano un bullo”. Si racconta così un adolescente a Radio 24 durante l’ultima puntata di “Cacciabulli”, l’iniziativa frutto della collaborazione tra Radio 24 - Il Sole 24 Ore e Radio Immaginaria, la web radio realizzata totalmente da adolescenti.
Uno spazio gestito direttamente dai ragazzi per dare voce a chi ha subito o è stato protagonista di storie di bullismo in onda ogni sabato all’interno del programma condotto da Alessio Maurizi con Carlo Gabardini “Si può fare” che ha offerto la possibilità di ascoltare direttamente e senza intermediazioni il loro punto di vista sulle “ordinarie” storie di bullismo che troppi ragazzi sono costretti a subire. Ma anche quelle degli adolescenti che si trasformano in bulli, incapaci di gestire le relazioni con i coetanei o le emozioni, a volte anche forti, tipiche di questa età. E difficilmente consapevoli degli effetti a lungo termine che questi comportamenti hanno sulla loro vita sociale.
“Mi dicono: “Non vieni con noi perché fai dei danni, non vogliamo girare insieme a te”. Quindi qualche volta mi escludono. Io lo capisco, le voci girano, si dice che io picchio, ma è sempre per qualche motivo. A me piacerebbe tanto cambiare ma ci sono delle persone che non cambiano”: prosegue così la storia del giovane bullo a Radio 24. Una riflessione che suona come una condanna, troppo precoce per un ragazzo che sta ancora crescendo. Che forse avrebbe bisogno di un aiuto, in primo luogo dall’ambiente scolastico.
Ma purtroppo è proprio la scuola il contesto dove molti episodi si svolgono, senza un intervento adeguato da parte degli insegnanti, come ha raccontato un altro giovane ospite del programma: “Alle medie purtroppo ero vittima di bullismo, i ragazzi di terza media mi prendevano in giro, mi facevano gli sgambetti, mi buttavano giù dalle scale, cose di questo genere. Le cose sono degenerate sino a quando un giorno alcuni ragazzi della squadra di basket a scuola dopo l’allenamento mi chiusero nello spogliatoio, mi placcarono, mi tolsero i pantaloni e mi strapparono le mutande facendomi girare per lo spogliatoio nudo.
Le cose non sono migliorate perché il professore non fece nulla di rilevante per punirli tanto che nei giorni seguenti loro non mi sono parsi dispiaciuti per quello che avevano fatto e nemmeno gli insegnanti hanno preso dei provvedimenti severi. Alle superiori le cose non cambiarono, dalle violenze fisiche si passò alle violenze verbali tanto più che un giorno non ci vidi più e tirai un pugno in faccia ad uno di questi ragazzi. Lui smise di parlarmi, non mi guardò più, però c’erano tantissimi altri bulli in questa classe, non potevo prendere a cazzotti in faccia tutti. Quindi in quinta superiore capii che forse questi insulti forse dovevo vederli più come degli scherzi e scherzai con loro. E’ la prima volta che ne parlo e penso di essermi tolto un peso”.
Sabato 2 luglio alle 9.30 “Si può fare” ospiterà un gruppo di giovani di Radio Immaginaria che hanno partecipato all’iniziativa per tracciare un bilancio di quanto emerso nel corso dei due mesi di Cacciabulli.
La collaborazione tra Radio 24 e Radio Immaginaria prosegue, all’interno di Si può fare e di altre trasmissioni del palinsesto, con l’obiettivo di allargare i temi su cui coinvolgere gli adolescenti, per ascoltare il loro punto di vista sui temi dell’attualità.
Si può fare va in onda ogni fine settimana, il sabato dalle 7.30 alle 10 e la domenica dalle 8.30 alle 11.00.
Tutte le informazioni sull’iniziativa su www.radio24.it.
Per ascoltare l’ultima puntata di Cacciabulli clicca qui
“In paese mi considerano un bullo, ma io non lo sono. Lo pensano perché qualche volta ho fatto rissa a causa di offese. Non erano scherzi, (quel ragazzo) mi ha offeso di brutto. Io gli ho detto che non voglio fare a rissa davanti a tutti, non mi piace. Non mi piace fare a rissa perché so che non mi controllo e qualche volta faccio del male ma non mi piace. Ora tutti mi considerano un bullo”. Si racconta così un adolescente a Radio 24 durante l’ultima puntata di “Cacciabulli”, l’iniziativa frutto della collaborazione tra Radio 24 - Il Sole 24 Ore e Radio Immaginaria, la web radio realizzata totalmente da adolescenti.
Uno spazio gestito direttamente dai ragazzi per dare voce a chi ha subito o è stato protagonista di storie di bullismo in onda ogni sabato all’interno del programma condotto da Alessio Maurizi con Carlo Gabardini “Si può fare” che ha offerto la possibilità di ascoltare direttamente e senza intermediazioni il loro punto di vista sulle “ordinarie” storie di bullismo che troppi ragazzi sono costretti a subire. Ma anche quelle degli adolescenti che si trasformano in bulli, incapaci di gestire le relazioni con i coetanei o le emozioni, a volte anche forti, tipiche di questa età. E difficilmente consapevoli degli effetti a lungo termine che questi comportamenti hanno sulla loro vita sociale.
“Mi dicono: “Non vieni con noi perché fai dei danni, non vogliamo girare insieme a te”. Quindi qualche volta mi escludono. Io lo capisco, le voci girano, si dice che io picchio, ma è sempre per qualche motivo. A me piacerebbe tanto cambiare ma ci sono delle persone che non cambiano”: prosegue così la storia del giovane bullo a Radio 24. Una riflessione che suona come una condanna, troppo precoce per un ragazzo che sta ancora crescendo. Che forse avrebbe bisogno di un aiuto, in primo luogo dall’ambiente scolastico.
Ma purtroppo è proprio la scuola il contesto dove molti episodi si svolgono, senza un intervento adeguato da parte degli insegnanti, come ha raccontato un altro giovane ospite del programma: “Alle medie purtroppo ero vittima di bullismo, i ragazzi di terza media mi prendevano in giro, mi facevano gli sgambetti, mi buttavano giù dalle scale, cose di questo genere. Le cose sono degenerate sino a quando un giorno alcuni ragazzi della squadra di basket a scuola dopo l’allenamento mi chiusero nello spogliatoio, mi placcarono, mi tolsero i pantaloni e mi strapparono le mutande facendomi girare per lo spogliatoio nudo.Le cose non sono migliorate perché il professore non fece nulla di rilevante per punirli tanto che nei giorni seguenti loro non mi sono parsi dispiaciuti per quello che avevano fatto e nemmeno gli insegnanti hanno preso dei provvedimenti severi. Alle superiori le cose non cambiarono, dalle violenze fisiche si passò alle violenze verbali tanto più che un giorno non ci vidi più e tirai un pugno in faccia ad uno di questi ragazzi. Lui smise di parlarmi, non mi guardò più, però c’erano tantissimi altri bulli in questa classe, non potevo prendere a cazzotti in faccia tutti. Quindi in quinta superiore capii che forse questi insulti forse dovevo vederli più come degli scherzi e scherzai con loro. E’ la prima volta che ne parlo e penso di essermi tolto un peso”.
Sabato 2 luglio alle 9.30 “Si può fare” ospiterà un gruppo di giovani di Radio Immaginaria che hanno partecipato all’iniziativa per tracciare un bilancio di quanto emerso nel corso dei due mesi di Cacciabulli.
La collaborazione tra Radio 24 e Radio Immaginaria prosegue, all’interno di Si può fare e di altre trasmissioni del palinsesto, con l’obiettivo di allargare i temi su cui coinvolgere gli adolescenti, per ascoltare il loro punto di vista sui temi dell’attualità.
Si può fare va in onda ogni fine settimana, il sabato dalle 7.30 alle 10 e la domenica dalle 8.30 alle 11.00.
Tutte le informazioni sull’iniziativa su www.radio24.it.
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