"Dio vi ama sempre, non hanno importanza gli errori che avete commesso".
Radio Vaticana - E’ quanto scrive Papa Francesco ai detenuti della Casa circondariale di Velletri. Lo scorso 5 marzo, il vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro, aveva visitato il carcere di Velletri e in quell’occasione i detenuti gli avevano affidato una lettera per il Papa che ha risposto. Non lasciatevi “rinchiudere nel passato”, è l’esortazione di Francesco, “la vera misura del tempo non è quella dell’orologio”, “si chiama speranza”. Il servizio di Alessandro Gisotti: ascolta
“Vi ringrazio per aver pensato a me in mezzo alle difficoltà delle vostre situazioni di vita attuale”. Inizia così, in un modo che non ti aspetti, la lettera di Francesco ai detenuti del carcere di Velletri. E’ il Papa che ringrazia e subito sottolinea che anche lui tante volte pensa alle persone che vivono in carcere. “Per questo motivo – soggiunge – nelle mie visite pastorali domando sempre, quando ciò è possibile di poter incontrare” chi vive “una libertà limitata, per portargli l’affetto e la vicinanza”. E anche per questo ha voluto che nell’Anno Santo della Misericordia, vi fosse un giubileo dei carcerati.
La vera misura del tempo si chiama speranza
“Carissimi – scrive Francesco – voi vivete un’esperienza nella quale il tempo sembra si sia fermato, sembra non finisca mai. Ma la vera misura del tempo non è quella dell’orologio”. “La vera misura del tempo – sottolinea – si chiama speranza! Ed io desidero che ognuno di voi tenga sempre ben accesa la luce della speranza della fede per illuminare la vostra vita!” . Di qui l’esortazione a pregare il Signore perché riempia il tempo di vera speranza.
Dio ci ama nonostante gli errori che abbiamo compiuto
“Siate certi sempre – è l’incoraggiamento del Papa – che Dio vi ama personalmente, per Lui non ha importanza la vostra età o la vostra cultura, non ha importanza nemmeno che cosa siete stati, le cose che avete fatto, i traguardi che avete ottenuto, gli errori che avete commesso, le persone che abbiamo ferito”. Per questo, ribadisce, “non lasciatevi rinchiudere nel passato, anzi trasformatelo in cammino di crescita, di fede e di carità. Date a Dio la possibilità di farvi brillare attraverso questa esperienza!”
Con Cristo tutto è possibile, può capovolgere la nostra situazione
Nella storia della Chiesa, ricorda poi il Papa, “tanti Santi sono arrivati alla santità attraverso delle esperienze dure e difficili!”. Dunque, conclude la lettera, “aprite la porta del vostro cuore a Cristo, e sarà Cristo a capovolgere la vostra situazione. Con Cristo è possibile tutto ciò!”
Radio Vaticana - E’ quanto scrive Papa Francesco ai detenuti della Casa circondariale di Velletri. Lo scorso 5 marzo, il vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro, aveva visitato il carcere di Velletri e in quell’occasione i detenuti gli avevano affidato una lettera per il Papa che ha risposto. Non lasciatevi “rinchiudere nel passato”, è l’esortazione di Francesco, “la vera misura del tempo non è quella dell’orologio”, “si chiama speranza”. Il servizio di Alessandro Gisotti: ascolta“Vi ringrazio per aver pensato a me in mezzo alle difficoltà delle vostre situazioni di vita attuale”. Inizia così, in un modo che non ti aspetti, la lettera di Francesco ai detenuti del carcere di Velletri. E’ il Papa che ringrazia e subito sottolinea che anche lui tante volte pensa alle persone che vivono in carcere. “Per questo motivo – soggiunge – nelle mie visite pastorali domando sempre, quando ciò è possibile di poter incontrare” chi vive “una libertà limitata, per portargli l’affetto e la vicinanza”. E anche per questo ha voluto che nell’Anno Santo della Misericordia, vi fosse un giubileo dei carcerati.
La vera misura del tempo si chiama speranza
“Carissimi – scrive Francesco – voi vivete un’esperienza nella quale il tempo sembra si sia fermato, sembra non finisca mai. Ma la vera misura del tempo non è quella dell’orologio”. “La vera misura del tempo – sottolinea – si chiama speranza! Ed io desidero che ognuno di voi tenga sempre ben accesa la luce della speranza della fede per illuminare la vostra vita!” . Di qui l’esortazione a pregare il Signore perché riempia il tempo di vera speranza.
Dio ci ama nonostante gli errori che abbiamo compiuto
“Siate certi sempre – è l’incoraggiamento del Papa – che Dio vi ama personalmente, per Lui non ha importanza la vostra età o la vostra cultura, non ha importanza nemmeno che cosa siete stati, le cose che avete fatto, i traguardi che avete ottenuto, gli errori che avete commesso, le persone che abbiamo ferito”. Per questo, ribadisce, “non lasciatevi rinchiudere nel passato, anzi trasformatelo in cammino di crescita, di fede e di carità. Date a Dio la possibilità di farvi brillare attraverso questa esperienza!”
Con Cristo tutto è possibile, può capovolgere la nostra situazione
Nella storia della Chiesa, ricorda poi il Papa, “tanti Santi sono arrivati alla santità attraverso delle esperienze dure e difficili!”. Dunque, conclude la lettera, “aprite la porta del vostro cuore a Cristo, e sarà Cristo a capovolgere la vostra situazione. Con Cristo è possibile tutto ciò!”
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