Il ministro della Difesa interviene a Ballarò: "Bisogna dar vita a un maggior coordinamento in tema di sicurezza e alla condivisione delle intelligence"
"E' un attacco alla nostra democrazia, al cuore dell'Europa. E' un momento di apprensione, dobbiamo rimanere lucidi e fermi, il terrorismo non deve vincere e serve rispondere con i giusti strumenti". Così il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in collegamento con Ballarò, sugli attentati a Bruxelles. L'Europa deve "correre più velocemente dei terroristi" dando vita a un maggior coordinamento in tema di sicurezza e alla condivisione delle intelligence, aggiunge.
"La lotta al terrorismo si fa insieme ai libici", sottolinea. Pinotti preferisce non usare le parole 'siamo in guerra' perché, spiega, "siamo difronte a attacchi nuovi e diversi, sono attacchi terroristici coordinati dal fatto che il terrorismo si vuole fare stato. E' un momento di difficoltà ma bisogna restare lucidi e fermi perché il terrorismo non deve vincere e quindi dobbiamo rispondere con i giusti strumenti".
Il ministro Pinotti è convinta che ci sia una strategia ben archiettata:
"non c'è dubbio che stanno colpendo cercando di scegliere in modo accurato gli obiettivi da colpire: c'è una strategia, terribile, ma è una strategia". Mentre da parte europea "c'è un ritardo rispetto a quel che sta succedendo. Dovremmo correre di più su come mettere insieme difesa, sicurezza, capacità dell'antiterrorismo dei diversi paesi europei di agire insieme. C'è già uno scambio di informazioni e passi avanti sono stati fatti, ma le sfide dell'oggi ci devono spingere a correre. Le sfide sono comuni".
Il ministro della Difesa, conclude il suo intervento alla trasmissione Ballarò: "la lotta al terrorismo si fa in Libia, ma anche in Siria e Iraq, ma solo insieme ai libici quando avranno un governo. Quando si parla di Libia - ha spiegato il ministro - si parla di una missione di stabilizzazione della Libia che non ha nulla a che vedere con la guerra o l'invasione della Libia. Quando ci sarà un governo aiuteremo la stabilizzazione. Poi c'è il tema della lotta al terrorismo che riguarda alcune zone della Libia ma anche Siria e Iraq. La lotta al terrorismo si deve fare, però, insieme ai libici. Intervenire contro il terrorismo in Libia con i libici è la chiave per sconfiggere il terrorismo".
"E' un attacco alla nostra democrazia, al cuore dell'Europa. E' un momento di apprensione, dobbiamo rimanere lucidi e fermi, il terrorismo non deve vincere e serve rispondere con i giusti strumenti". Così il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in collegamento con Ballarò, sugli attentati a Bruxelles. L'Europa deve "correre più velocemente dei terroristi" dando vita a un maggior coordinamento in tema di sicurezza e alla condivisione delle intelligence, aggiunge.
"La lotta al terrorismo si fa insieme ai libici", sottolinea. Pinotti preferisce non usare le parole 'siamo in guerra' perché, spiega, "siamo difronte a attacchi nuovi e diversi, sono attacchi terroristici coordinati dal fatto che il terrorismo si vuole fare stato. E' un momento di difficoltà ma bisogna restare lucidi e fermi perché il terrorismo non deve vincere e quindi dobbiamo rispondere con i giusti strumenti".
Il ministro Pinotti è convinta che ci sia una strategia ben archiettata:
"non c'è dubbio che stanno colpendo cercando di scegliere in modo accurato gli obiettivi da colpire: c'è una strategia, terribile, ma è una strategia". Mentre da parte europea "c'è un ritardo rispetto a quel che sta succedendo. Dovremmo correre di più su come mettere insieme difesa, sicurezza, capacità dell'antiterrorismo dei diversi paesi europei di agire insieme. C'è già uno scambio di informazioni e passi avanti sono stati fatti, ma le sfide dell'oggi ci devono spingere a correre. Le sfide sono comuni".Il ministro della Difesa, conclude il suo intervento alla trasmissione Ballarò: "la lotta al terrorismo si fa in Libia, ma anche in Siria e Iraq, ma solo insieme ai libici quando avranno un governo. Quando si parla di Libia - ha spiegato il ministro - si parla di una missione di stabilizzazione della Libia che non ha nulla a che vedere con la guerra o l'invasione della Libia. Quando ci sarà un governo aiuteremo la stabilizzazione. Poi c'è il tema della lotta al terrorismo che riguarda alcune zone della Libia ma anche Siria e Iraq. La lotta al terrorismo si deve fare, però, insieme ai libici. Intervenire contro il terrorismo in Libia con i libici è la chiave per sconfiggere il terrorismo".
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