Le misure di sicurezza hanno imposto il ticket gratuito ma indispensabile per ogni celebrazione. La distribuzione è stata razionata ed è avvenuta con ritardi
Vatican Insider - L’accoglienza della capitale dello stato di Michoacán per Papa Francesco è stata calorosissima. Centinaia di migliaia di persone sono scese per strada a salutare il passaggio della papamobile, sia nel percorso che conduceva allo stadio, sia nel percorso all’interno della città. Eppure la partecipazione alle celebrazioni, in questi giorni, è stata meno rilevante rispetto alle aspettative.
Il primo giorno della visita, nel Zócalo, la piazza centrale di Città del Messico, tantissimi settori erano vuoti. Il Papa ha passato la mattinata in due luoghi che si affacciano nella piazza: il Palacio Nacional, dove ha incontrato il Presidente e le autorità; e la cattedrale, dove ha parlato di vescovi. Anche per accedere alla piazza era necessario il biglietto: tantissima gente è stata bloccata per le strade dalle forze dell’ordine.
La necessità dei biglietti ha reso contingentata anche la presenza alla grande messa di Ecatepec, città satellite della capitale. La grande spianata poteva contenere molte più persone, ma la richiesta del biglietto anche per partecipare nei settori più lontani dall’altare ha scoraggiato molti. Neanche per la messa finale dell’incontro delle famiglie a Philadelphia, lo scorso settembre, era necessario avere biglietti per le aree meno vicine all’altare.
La Conferenza episcopale messicana ha stampato 800.000 biglietti per tutti gli eventi papali nel Paese durante la visita. E sono stati distribuiti con solo una settimana di anticipo. Chi ha avuto modo di parlare con le persone presenti agli eventi, si è reso conto di questo «Tantissima gente è rimasta a casa, nella mia parrocchia hanno assegnato soltanto cento biglietti», era una delle frasi ricorrenti.
«La polizia e la sicurezza hanno ritenuto necessario che ci fossero i biglietti - spiega a Vatican Insider il gesuita padre Guillermo Ortiz, di Radio Vaticana - ma capisco che servissero per i settori più vicini al palco papale, non per quelli più lontani. Mi sbaglierò, ma non ricordo queste modalità per una manifestazione di massa come quelle di cui stiamo parlando».
«Ho saputo che per Guadalajara, cioè la seconda città del Messico - ha continuato - una settimana prima hanno dato complessivamente soltanto 5000 biglietti. È molto curioso questo blocco. C’è stata confusione tra la gente».
di Andrea Tornielli
Vatican Insider - L’accoglienza della capitale dello stato di Michoacán per Papa Francesco è stata calorosissima. Centinaia di migliaia di persone sono scese per strada a salutare il passaggio della papamobile, sia nel percorso che conduceva allo stadio, sia nel percorso all’interno della città. Eppure la partecipazione alle celebrazioni, in questi giorni, è stata meno rilevante rispetto alle aspettative.
Il primo giorno della visita, nel Zócalo, la piazza centrale di Città del Messico, tantissimi settori erano vuoti. Il Papa ha passato la mattinata in due luoghi che si affacciano nella piazza: il Palacio Nacional, dove ha incontrato il Presidente e le autorità; e la cattedrale, dove ha parlato di vescovi. Anche per accedere alla piazza era necessario il biglietto: tantissima gente è stata bloccata per le strade dalle forze dell’ordine.
La necessità dei biglietti ha reso contingentata anche la presenza alla grande messa di Ecatepec, città satellite della capitale. La grande spianata poteva contenere molte più persone, ma la richiesta del biglietto anche per partecipare nei settori più lontani dall’altare ha scoraggiato molti. Neanche per la messa finale dell’incontro delle famiglie a Philadelphia, lo scorso settembre, era necessario avere biglietti per le aree meno vicine all’altare.
La Conferenza episcopale messicana ha stampato 800.000 biglietti per tutti gli eventi papali nel Paese durante la visita. E sono stati distribuiti con solo una settimana di anticipo. Chi ha avuto modo di parlare con le persone presenti agli eventi, si è reso conto di questo «Tantissima gente è rimasta a casa, nella mia parrocchia hanno assegnato soltanto cento biglietti», era una delle frasi ricorrenti.
«La polizia e la sicurezza hanno ritenuto necessario che ci fossero i biglietti - spiega a Vatican Insider il gesuita padre Guillermo Ortiz, di Radio Vaticana - ma capisco che servissero per i settori più vicini al palco papale, non per quelli più lontani. Mi sbaglierò, ma non ricordo queste modalità per una manifestazione di massa come quelle di cui stiamo parlando».
«Ho saputo che per Guadalajara, cioè la seconda città del Messico - ha continuato - una settimana prima hanno dato complessivamente soltanto 5000 biglietti. È molto curioso questo blocco. C’è stata confusione tra la gente».
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