Dopo almeno una settimana in cui la situazione è stata di emergenza, il caos alla fine è scoppiato in Grecia. Centinaia di migranti bloccati al confine con la Repubblica di Macedonia si sono ribellati e hanno cercato di sfondare le barriere doganali armati di un palo di acciaio.
Atene (WSI) - Sono scene di guerra medievale quelle che i cameraman sul posto hanno potuto filmare. Tra i 500 uomini che si sono scontrati con le forze dell’ordine, un gruppo è riuscito a oltrepassare le ringhiere di filo spinato grazie a un enorme palo usato come ariete. Immagini della televisione nazionale mostrano un gruppo nutrito di migranti che si è spinto oltre le barriere frontaliere a Idomeni, città confinante a nord della Grecia con la Repubblica di Macedonia, dopo essersi aperti un varco distrugendo le recinzioni di filo spinato.
A quel punto la polizia macedone ha sparato gas lacrimogeni e obbligato gli insorti a tornare da dove erano venuti.
La maggior parte dei ‘ribelli’, il cui obiettivo è raggiungere l’Europa settentrionale, è di origini siriane o irachene. Si tratta dunque di rifugiati in fuga da una lunga e sanguinosa guerra.
Circa 6.500 persone sono bloccate al confine tra Grecia e Repubblica macedone, un paese che lascia passare pochissimi migranti. Ma si stima che fino a 70 mila rifugiati potrebbero rimanere bloccati in Grecia in condizioni disumane.
I più sfortunati stanno accampati alla frontiera da giorni in condizioni a dir poco squallide, con poco cibo a disposizione e senza potere fare ricorso a una adeguata assistenza medica.
Oggi, dopo almeno una settimana di situazione di crisi, è scoppiato il caos non a caso in uno dei “posti di blocco” che separa l’accampamento dei rifugiati dalle rotaie dove passa un treno.
di Daniele Chicca
Atene (WSI) - Sono scene di guerra medievale quelle che i cameraman sul posto hanno potuto filmare. Tra i 500 uomini che si sono scontrati con le forze dell’ordine, un gruppo è riuscito a oltrepassare le ringhiere di filo spinato grazie a un enorme palo usato come ariete. Immagini della televisione nazionale mostrano un gruppo nutrito di migranti che si è spinto oltre le barriere frontaliere a Idomeni, città confinante a nord della Grecia con la Repubblica di Macedonia, dopo essersi aperti un varco distrugendo le recinzioni di filo spinato.
A quel punto la polizia macedone ha sparato gas lacrimogeni e obbligato gli insorti a tornare da dove erano venuti.
La maggior parte dei ‘ribelli’, il cui obiettivo è raggiungere l’Europa settentrionale, è di origini siriane o irachene. Si tratta dunque di rifugiati in fuga da una lunga e sanguinosa guerra.
Circa 6.500 persone sono bloccate al confine tra Grecia e Repubblica macedone, un paese che lascia passare pochissimi migranti. Ma si stima che fino a 70 mila rifugiati potrebbero rimanere bloccati in Grecia in condizioni disumane.
I più sfortunati stanno accampati alla frontiera da giorni in condizioni a dir poco squallide, con poco cibo a disposizione e senza potere fare ricorso a una adeguata assistenza medica.
Oggi, dopo almeno una settimana di situazione di crisi, è scoppiato il caos non a caso in uno dei “posti di blocco” che separa l’accampamento dei rifugiati dalle rotaie dove passa un treno.
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