Enrico Ruggeri racconta la storia del musicista arrestato a lucca, lunedì 29 febbraio alle 15.30 a Il Falco e il Gabbiano su Radio 24.
Chet Baker è stato forse il più grande trombettista americano bianco del secolo passato. Protagonista del momento d’oro del jazz, interprete dell’onda più cool, cantava anche con una voce sottile canzoni bellissime e romantiche. La sua vita però è tutt’altro che romantica. È il 1960 quando l’agente di polizia Neri Gugliermino viene chiamato dal gestore di una pompa di benzina di San Concordio, sulla strada che da Lucca porta alla Bussola di Focette perché qualcuno si è chiuso nella toilette da un’ora e mezzo. Quando l’agente entra forzando la serratura si trova davanti una scena degna di un film di Tarantino. Il lavandino è sporco di sangue e in un angolo, con una siringa in mano, c’è un uomo in piena crisi d’astinenza, perché non riesce a trovare la vena con la mano poco ferma. L’uomo balbetta qualche parola in un italiano stentato, ma Gugliermino non riesce a capirlo. Solo dopo un po’ comprende almeno il suo nome: Baker Chesney Henry.
In quel lontano 1960 il processo successivo al suo arresto desta molta sensazione. I giornali pubblicano grandi titoli con una frase pronunciata dal Pubblico Ministero che definisce Baker “Faccia d’angelo e cuore di demonio”. Un’espressione un po’ d’altri tempi, ma che riassume perfettamente la vita complicata di Chet Baker, nato con il dono della musica e vissuto con la maledizione della droga. Ma parliamo di musica.
Baker impara da solo a suonare la tromba. Non ha i soldi per le lezioni, ma ha evidentemente un dono naturale. In sole due settimane sa già ripetere a orecchio molte canzoni. Inizia a tralasciare lo studio, dove fino ad allora eccelleva, e suona su ogni disco che trova, soprattutto sui 78 giri di un giovanissimo Miles Davies. Non è un innovatore, nella sua vita non ha scritto dei pezzi, ma ha sempre avuto la capacità d’interpretare ogni brano in una maniera personalissima.
All’inizio degli anni ‘50 e Chet Baker frequenta i club di jazz della West Coast. Sono anni meravigliosi, musicalmente parlando. È l’epoca del bebop e di grandi musicisti come Gillespie, Parker, Thelononius Monk e Max Roach. Chet inizia a suonare con il gruppo di un vecchio amico, e dopo un po’ riesce a entrare nel gruppo del sassofonista Stan Getz. Ma il vero colpo d’ala è quando ottiene un’audizione per il grande sassofonista Charlie “Bird” Parker.
Scopriremo l’intera storia di Chet Baker nella puntata de Il Falco e il Gabbiano di Enrico Ruggeri in onda lunedì 29 febbraio alle 15.30 su Radio 24.
Per l’ascolto: www.radio24.it
Per informazioni: http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/falcogabbiano
Chet Baker è stato forse il più grande trombettista americano bianco del secolo passato. Protagonista del momento d’oro del jazz, interprete dell’onda più cool, cantava anche con una voce sottile canzoni bellissime e romantiche. La sua vita però è tutt’altro che romantica. È il 1960 quando l’agente di polizia Neri Gugliermino viene chiamato dal gestore di una pompa di benzina di San Concordio, sulla strada che da Lucca porta alla Bussola di Focette perché qualcuno si è chiuso nella toilette da un’ora e mezzo. Quando l’agente entra forzando la serratura si trova davanti una scena degna di un film di Tarantino. Il lavandino è sporco di sangue e in un angolo, con una siringa in mano, c’è un uomo in piena crisi d’astinenza, perché non riesce a trovare la vena con la mano poco ferma. L’uomo balbetta qualche parola in un italiano stentato, ma Gugliermino non riesce a capirlo. Solo dopo un po’ comprende almeno il suo nome: Baker Chesney Henry.
In quel lontano 1960 il processo successivo al suo arresto desta molta sensazione. I giornali pubblicano grandi titoli con una frase pronunciata dal Pubblico Ministero che definisce Baker “Faccia d’angelo e cuore di demonio”. Un’espressione un po’ d’altri tempi, ma che riassume perfettamente la vita complicata di Chet Baker, nato con il dono della musica e vissuto con la maledizione della droga. Ma parliamo di musica.
Baker impara da solo a suonare la tromba. Non ha i soldi per le lezioni, ma ha evidentemente un dono naturale. In sole due settimane sa già ripetere a orecchio molte canzoni. Inizia a tralasciare lo studio, dove fino ad allora eccelleva, e suona su ogni disco che trova, soprattutto sui 78 giri di un giovanissimo Miles Davies. Non è un innovatore, nella sua vita non ha scritto dei pezzi, ma ha sempre avuto la capacità d’interpretare ogni brano in una maniera personalissima.
All’inizio degli anni ‘50 e Chet Baker frequenta i club di jazz della West Coast. Sono anni meravigliosi, musicalmente parlando. È l’epoca del bebop e di grandi musicisti come Gillespie, Parker, Thelononius Monk e Max Roach. Chet inizia a suonare con il gruppo di un vecchio amico, e dopo un po’ riesce a entrare nel gruppo del sassofonista Stan Getz. Ma il vero colpo d’ala è quando ottiene un’audizione per il grande sassofonista Charlie “Bird” Parker.
Scopriremo l’intera storia di Chet Baker nella puntata de Il Falco e il Gabbiano di Enrico Ruggeri in onda lunedì 29 febbraio alle 15.30 su Radio 24.
Per l’ascolto: www.radio24.it
Per informazioni: http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/falcogabbiano
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