martedì, giugno 23, 2015
“La lega all’interno della Federazione si difenderà da chiunque cerchi di usare il calcio e non ci sarà possibilità di scampo perché ora basta” – “Tra le pene già aumentate anche il sequestro preventivo e la confisca dei beni”.



“La lega all’interno della Federazione si difenderà da chiunque cerchi di usare il calcio e non ci sarà possibilità di scampo perché ora basta” Cosi il presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, a Tutti Convocati su Radio 24 prende una dura posizione sull'inchiesta che ha colpito il Catania. “Ho cercato insieme a tutti quelli che lavorano con noi anche dentro le società di dare il massimo dell’impegno che non basta mai perché su questo tema non si può mai abbassa la guardia – continua il numero uno del campionato di serie B a Radio 24 - ma è evidente che il lavoro che stiamo facendo e che proseguiremo arriverà fino in fondo anche cambiando le norme, anche abbassando i profili di garanzia perché ad essere troppo garantisti in certi momenti si crea troppa confusione e la gente ha bisogno di chiarezza e di essere garantita. La gente ha bisogno di sentirsi dire dalle istituzioni del calcio che il lavoro prosegue perché una partita qualunque essa sia di qualsiasi categoria sia il frutto del risultato del campo e non di un accordo sporco per motivi diversi che non mi interessa neanche distinguere. Ho fatto una richiesta al Ministero dell’Interno, e attraverso il ministro e i suoi uffici, anche al Ministro della Giustizia per l’inasprimento della normativa, in termini patrimoniali con il sequestro cautelativo e la confisca dei beni, e l’inserimento della frode sportiva e della raccolta illecita di scommesse. Non è una risposta burocratica ma la dimostrazione della volontà di andare fino in fondo”.

“Ci sono dei tesserati di altre squadre coinvolti” – “La responsabilità diretta ha un nome e un cognome che spero sparisca dai libri del calcio”



“Ci sono dei tesserati di altre squadre coinvolti e al di là del fatto che sono delle responsabilità individuale, non mi piacciono i daspo di gruppo ma è evidente che in questo caso al di là della responsabilità diretta di qualcuno a questa responsabilità corrisponde almeno una responsabilità oggettiva. Sono coinvolte alcune categorie, dirigenti agenti e calciatori, e al di là delle categorie, ognuno ha un nome e un cognome che spero sparisca dai libri del calcio”. Lo dice il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi a Radio 24, in merito alla possibilità che l'inchiesta che ha colpito alcuni dirigenti del Catania possa invalidare il campionato di Serie B appena concluso. “Non ci si sente impotenti perché sarebbe un segno di resa e io non voglio proprio arrendermi, anzi, voglio raddoppiare gli sforzi tutto quello che abbiamo fatto a tutti i livelli. Deve essere soltanto l’inizio di un lavoro che ricomincia da questo pomeriggio perché dobbiamo garantire la continuità perché la lega non deve garantire soltanto il presente ma anche il futuro. Siccome c’è una stragrande maggioranza di dirigenti, calciatori, tecnici e operatori a vario livello che sono onesti e lavorano con passione e competenza io devo tutelare loro e prima di tutti i milioni di tifosi e appassionati di calcio ai quali dobbiamo riconsegnare una competizione, qualunque essa sia, pulita”. – Continua il presidente Abodi a Radio 24 - “Con i playoff allargati ci siamo posti il tema della qualità della competizione. Dentro questo concetto c’è anche la regolarità della competizione. Pensavo ci fosse un sufficiente elemento di garanzia ma evidentemente che non è bastato, perché quando ci sono delle menti malate che non capiscono il senso della responsabilità che hanno, è evidente che non c’è formula che tenga. E bisogna ringraziare, per una serie di circostanze anche fortuite, che questa cosa sia uscita, e che serva soprattutto per il futuro”. – un fiume in piena Abodi a
Tutti convocati e prosegue - “I prossimi passi, abbiamo già dato mandato al nostro consulente legale che segue tutta la parte legale e che ci ha consentito di presentaci come persona offesa in parte lesa anche a Cremona riconoscendo per la prima volta nella storia giudiziaria la Lega come soggetto di garanzia e di tutela degli interessi generali perché si metta in contatto e a disposizione dei magistrati. Mi auguro di poter sentire anche il presidente Cantone per stringere rapporti che ci permettano di collaborare con l’autorità anticorruzione perché da soli queste battaglie non si vincono. C’è bisogno del supporto di tutti i livelli istituzionali. Siamo in contatto con la Federazione e dovrebbe essere convocato a breve un consiglio federale entro venerdì e parleremo anche di questo. Serve una risposta del sistema nel suo complesso, da soli non si va da nessuna parte”.

“La nostra posizione a Cremona come sarà a Catania è quella di determinare un primo livello di tutela degli interessi generali, che sono prioritariamente per un fatto associativo quelli dei club puliti, ma per me vale l’interesse di tutelare i tifosi indipendentemente dal colore della maglia”. “Nel momento in cui abbiamo chiesto di inserire tra le pene già aumentate anche il sequestro preventivo e la confisca dei beni, perché solo su quel versante certi mondi, o certi ‘immondi’ acquisiscono sensibilità, e la squalifica evidentemente non basta”. – e conclude Abodi a Radio 24 - “Alcune patologie comportamentali anche in altri sport hanno portato al dubbio cosmico, ma sarà vera quella prestazione? Il rischio grande è che si metta in discussione il diritto che ognuno dei protagonisti ha di poter sbagliare serenamente, può valere per un calciatore, un allenatore un dirigente o un arbitro, l’errore può essere una dimensione umana”.


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