mercoledì, gennaio 21, 2015
Berlusconi e Renzi. Renzi e Berlusconi. Il treno dell’Italicum fuori dai binari? E i dissidenti che vorrebbero “scendere” in tempo, magari gratis.

 "De Docta Ignorantia" di Danilo Stefani

Cambiata fino ad esaurimento, di fantasia e di comodi, la legge elettorale - detta Italicum - tiene banco più che mai. Riempie la polemica politica, così come il patto del Nazareno che è stato il padre di questa ipotesi di legge. “O si fa così, oppure tutti a casa”. Il decisionista Matteo Renzi, va avanti. I 29 dissidenti del Pd non lo spaventano. E lui continua a vedere Berlusconi. Un patto segreto continua ad essere al centro del dibattito politico.

Si è aperta una fronda persino in Forza Italia, dove Fitto parla di errore madornale di Berlusconi “che sta svendendo Forza Italia a Renzi”. I dissidenti in Forza Italia non si contano (nel senso che senza contarsi è più facile cambiare bandiera e partito). I due sembrano però complementari e costretti a un patto d’acciaio.

Renzi, il Berlusconi giovane, quello della trasparenza e della faccia pulita, sta ormai tirando le somme, oltre alla corda, dentro il Pd. Gioca di sponda con l’ex cavaliere, perché è l’unico che sia disposto - per riconosciuta esperienza - a infilare, come lui, le balle nelle buche che vorrebbe.

Berlusconi, quello dalla faccia tirata che vorrebbe essere giovane come Renzi, stava ormai tirando gli ultimi sospiri in politica, ed ecco che l’ex sindaco di Firenze gli offre una rete per assorbire la caduta e rilanciarsi.

Sullo sfondo la partita del Quirinale. Riunioni di tutti contro tutti, e di qualcuno contro qualcun’altro: a rischio la legge elettorale e l’elezione del presidente della Repubblica, che sta andando in corto circuito.

Le elezioni anticipate sono la soluzione? Forse, ma servirebbe una legge “normale” in un macrocosmo di apprendisti stregoni.


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