giovedì, gennaio 08, 2015
Dodici morti a Parigi: quasi lo sterminio di una redazione. Poi l’Europa è andata nel caos, come l’informazione che sparava raffiche di vento sperando di colpire al volo la notizia della cattura. 

di Danilo Stefani 

Ieri sera, e ieri notte, abbiamo assistito alla nostra debolezza. Il nostro modello culturale, entrato nel panico, ha mostrato i suoi limiti. Bastava fare zapping nazionale e internazionale per rendersi conto di quanto siamo molli, perché disuniti, perché ipersensibili, e perché ci sentiamo impotenti. Siamo una cultura “superiore”? Forse. Siamo più deboli? Di sicuro. I programmi Tv erano in gara: con tempi diversi, indiscrezioni e smentite, falsità e verità - e anche dibattiti accesi da interlocutori come Maurizio Gasparri e Oliviero Toscani (due personalità che davvero possono illuminarci su questi temi!) - fidando sull’emotività che schiaccia il video. Era tanta l’ansia di veder catturare quei mostri, quelle bestie, quegli assassini.

Avremmo voluto dargli anche noi la caccia. Che ci fa tutta quella polizia vestita di nero di fronte a quell’abitazione? Perché non si muovono, perché non entrano? Insomma, che succede a Parigi? Parigi, Francia, Europa. Qualcuno ci aiuti.

Ad aiutarci arriva l’americana NBC: la notizia è che due terroristi sono stati catturati e un altro è stato ucciso. Nessuno ha però sentito sparare (non dovrebbe sembrare strano?). Vespa la mette col punto interrogativo. Telese la dice… “ma aspettiamo”.

Poi Vespa manda la puntata standard (quella registrata con i politici) e quindi la interrompe per tornare in diretta: quella notizia della NBC era falsa, quella che si vedeva era solo una perquisizione.

Novantamila poliziotti stavano e stanno, al momento, setacciando la Francia in cerca dei terroristi. L’attacco ai terroristi è cominciato, la situazione è volatile. Ma l’unica certezza sono le vittime, spezzate come matite. E come povere matite nel vento del dubbio, vorremmo poter scrivere certezze anche sui sassi: Parigi, Francia, Europa, e soprattutto Charlie Hebdo.


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