lunedì, dicembre 22, 2014
Dopo le sei impiccagioni da venerdì scorso per condannati a morte per reati di terrorismo, oggi le autorità pachistane ha confermato che altri 500 in attesa nei bracci della morte di vari carceri del paese saranno giustiziati nelle prossime settimane. 

Misna - .Una conferma della linea dura del governo verso la militanza islamista responsabile dal 2007 di oltre 30.000 vittime, in maggioranza civili, affiancata a un’offensiva militare che utilizza forze terrestri e aeree. Azioni che si avvantaggiano della convergenza di tutte le forze politiche, di sicurezza e della popolazione dopo la strage di studenti nella scuola militare di Peshawar, il 16 dicembre, rivendicata dai Talebani e che ha provocato 149 morti. In Pakistan, che subito dopo la strage ha sospeso (per i condannati per terrorismo) la moratoria sulle esecuzioni in vigore dal 2008 sono circa 8000 i condannati in attesa di impiccagione

Oggi, mentre anche gli Stati Uniti si associano alla posizione governativa di non distinguere più tra le varie fazioni talebane, ma di considerare tutti i militanti ugualmente colpevoli di terrorismo e perseguibili per questo, il premier Nawaz Sharif ha promesso – durante un incontro per valutare i prossimi emendamenti alla legislazione anti-terrorismo – che nessuna città o villaggio del paese potrà più essere un rifugio sicuro per i Talebani e gli altri gruppi jihadisti.

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