lunedì, novembre 17, 2014
Protezione e assistenza ai cittadini? Prevenzione? Utopia: ma si pensava che i morti, almeno quelli, stessero al sicuro. Intanto il pandino di Marino, tiene banco, anzi parcheggio. 

"De Docta Ignorantia" di Danilo Stefani 

Partono le bare e gli ossari dal cimitero di Bolzaneto (Genova), dopo il parziale crollo del cimitero invaso dall’acqua: destinazione torrente di Polcevera. I primi ad avvistarle, i bambini di un campo nomadi: “C’erano bare e casse che galleggiavano sul Polcevera”, hanno raccontato. Sono poi partite le ricerche dei disgraziati resti (più di sessanta, tra casse e ossari). Intanto il comune di Genova ha contato il crollo di 34 colombari e 39 ossari.

Per fortuna la coscienza critica, sempre presente nell’italiano medio, ci salva: la polemica sull’auto in divieto di parcheggio perenne del sindaco Marino, è diventata comica e grottesca. Un sindaco, per di più di Roma, non ha il diritto di parcheggiare dove vuole? Lui sostiene di sì (e ha denunciato, poi smentito, un sistema informatico manomesso) altri dicono di no. “Marino, sposta il pandino” è stato il grido di parlamentari, prefettura, trasmissioni televisive, cittadini comuni.

Alla fine della fiera – che in Italia non finisce mai - sorge una domanda terribile: se non siamo capaci di far parcheggiare un sindaco, come possiamo salvaguardare un cimitero? Ecco un dilemma che ci impedisce di riposare in pace: né da vivi, né da morti.


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