lunedì, novembre 17, 2014
In occasione di una lettura pubblica di Fabienne Jacob organizzata dall’associazione culturale Val de Lire di Beaugency (www.valdelire.fr), piccolo borgo medievale nella regione del Loiret e dei castelli della Loira, abbiamo avuto modo di parlare con la scrittrice dei suoi romanzi e della scrittura. 

di Monica Cardarelli 

Fabienne Jacob è una scrittrice francese nata a Créhange in Mosella nella regione della Lorena e cresciuta a Guessling-Hémering dove ha vissuto fino all’età di 17 anni. La sua lingua materna non è il francese ma quella che viene chiamata il Platt lorrain. Ha insegnato a Mayotte nelle isole Comores e attualmente vive e lavora a Parigi. Ha al suo attivo una raccolta di novelle e 4 romanzi: nel 2003 Les après-midi, ça devrait pas exister, Éditions Buchet/Chastel, che ha ricevuto il Prix Renaissance de la Nouvelle 2005 ; Des louves, Éditions Buchet/Chastel, nel 2006 per giungere fino al più conosciuto Corps, Éditions Buchet/Chastel del 2010 che ha ricevuto il Prix Thyde Monier 2010 della Société des gens de lettres .

Dopo L’Averse, pubblicato nel 2012 da Éditions Gallimard a cui è stato attribuito il Prix des Lecteurs du Var 2013, è tornata nelle librerie francesi quest’estate con la sua ultima opera Mon âge, di Éditions Gallimard.
Una scrittura diretta, asciutta ed essenziale, in cui ogni parola viene scelta con cura perché la sonorità, il suono di ogni parola usata nella frase ne scandisce il ritmo. Romanzi intensi, quelli di Fabienne Jacob anche se narrano la vita non sempre straordinaria. Una narrazione intima, che presenta i sentimenti e le emozioni semplici e quotidiane dei personaggi, senza mai descriverne la psicologia perché quella, ci spiega Fabienne Jacob, viene lasciata al lettore, a lui il piacere di scoprirla attraverso le pagine sempre più incalzanti.

Il corpo e le sue sensazioni, l’infanzia e i ricordi, sono alcuni degli ambiti a cui attinge per la sua narrazione. E il passare del tempo, come ad esempio nel suo ultimo romanzo, Mon âge, un testo tutto femminile, lontano dai luoghi comuni, che accompagna il lettore nella vita e nei ricordi delle protagoniste, portandolo anche a riflettere sulla propria vita. L’età e il passare del tempo ma anche il tempo interiore, che non sempre coincide con l’età anagrafica. Ci sono luoghi e momenti in cui ci sembra di non avere un’età e che il tempo si sia fermato: al cinema, al teatro, in un supermercato o quando leggiamo un libro, ci dice Fabienne Jacob. Luoghi e situazioni senza tempo che ci permettono di astrarci e di fermare la nostra età.

Lontano dall’essere filosofiche le storie narrate nei suoi romanzi sono molto concrete, come concreta e vera è la vita. Storie forti e normali, di quella normalità in cui ognuno di noi può ritrovarsi, in alcune pieghe dell’anima: dalla dolcezza alla forza, dall’amore alla paura, ogni sentimento e sensazione viene presentato così, per quello che è.
Una donna si strucca davanti allo specchio, la sera, guarda la sua immagine riflessa e ci porta con sé, nel viaggio della vita di tante altre donne.


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