L’azione di sgombero della polizia nell’area di Mong Kong, sulla terraferma di Hong Kong, ha portato alla fine del blocco operato da ottobre in quest’area da parte di movimenti studenteschi e attivisti.
Misna - Questa volta, le autorità hanno portato fino in fondo l’azione chiesta con un’ingiunzione del tribunale e hanno anche proceduto ad arrestare due leader della protesta. Si tratta di Joshua Wong, il diciottenne a capo del movimento Scholarism, e di Lester Shum, co-fondatore della Federazione degli studenti.
Complessivamente, con quelli di ieri sono circa 120 i fermati, che saranno probabilmente rilasciati nelle prossime ore, salvo non venga provato che hanno opposto resistenza all’istanza di sgombero. La circolazione su Nathan Road, la strada a sei corsie centrale nel collegamento Nord-Sud della penisola di Kowloon e tra terraferma e isola di Hong Kong, è ripresa regolarmente, facilitando così in modo consistente il flusso di traffico e di mezzi pubblici e commerciali nella città, interessata dal 28 settembre dal blocco di aree strategiche. Un’iniziativa, nata dalla coalizione di vari movimenti, con spirito nonviolento, per chiedere un voto pienamente democratico in vista dell’elezione del capo dell’esecutivo locale nel 2017, ancora una volta negato da Pechino, ha via via perso slancio e sostegno popolare. In particolare a Mong Kok, area densamente abitata e a vocazione commerciale, dove in tanti sono stati colpiti nelle attività quotidiane dai blocchi e dove gruppi vicini a Pechino e in certi casi anche alle Triadi, le cosche mafiose locali, hanno più volte ingaggiato violenti scontri con i manifestanti.
Restano al momento attivi i blocchi nell’area di Admiralty, cuore del distretto centrale e a ridosso delle sedi governative, e in quella di Causeway Bay, entrambe sull’isola di Hong Kong. La Federazione degli studenti ha reso noto attraverso il proprio sito Facebook di essere pronta a nuove iniziative, ma non a mettere fine alla protesta, considerata una “opportunità forse irripetibile” per la democrazia di Hong Kong.
Misna - Questa volta, le autorità hanno portato fino in fondo l’azione chiesta con un’ingiunzione del tribunale e hanno anche proceduto ad arrestare due leader della protesta. Si tratta di Joshua Wong, il diciottenne a capo del movimento Scholarism, e di Lester Shum, co-fondatore della Federazione degli studenti.
Complessivamente, con quelli di ieri sono circa 120 i fermati, che saranno probabilmente rilasciati nelle prossime ore, salvo non venga provato che hanno opposto resistenza all’istanza di sgombero. La circolazione su Nathan Road, la strada a sei corsie centrale nel collegamento Nord-Sud della penisola di Kowloon e tra terraferma e isola di Hong Kong, è ripresa regolarmente, facilitando così in modo consistente il flusso di traffico e di mezzi pubblici e commerciali nella città, interessata dal 28 settembre dal blocco di aree strategiche. Un’iniziativa, nata dalla coalizione di vari movimenti, con spirito nonviolento, per chiedere un voto pienamente democratico in vista dell’elezione del capo dell’esecutivo locale nel 2017, ancora una volta negato da Pechino, ha via via perso slancio e sostegno popolare. In particolare a Mong Kok, area densamente abitata e a vocazione commerciale, dove in tanti sono stati colpiti nelle attività quotidiane dai blocchi e dove gruppi vicini a Pechino e in certi casi anche alle Triadi, le cosche mafiose locali, hanno più volte ingaggiato violenti scontri con i manifestanti.
Restano al momento attivi i blocchi nell’area di Admiralty, cuore del distretto centrale e a ridosso delle sedi governative, e in quella di Causeway Bay, entrambe sull’isola di Hong Kong. La Federazione degli studenti ha reso noto attraverso il proprio sito Facebook di essere pronta a nuove iniziative, ma non a mettere fine alla protesta, considerata una “opportunità forse irripetibile” per la democrazia di Hong Kong.
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